Violenza all’ospedale di Bisceglie, l’Opi Bat alza la voce

Riceviamo e pubblichiamo una lettera firmata dal presidente dell’Ordine, dottor Giuseppe Papagni, e inviata al ministro della Salute, Giulia Grillo, al governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, al direttore generale della Asl Bat, Alessandro Delle Donne, al prefetto della Provincia Bat, Emilio Dario Sensi.

Lo scrivente Ordine delle professioni infermieristiche della provincia Barletta-Andria-Trani condanna con fermezza l’ennesimo episodio di violenza

, perpetrato questa volta nei confronti degli operatori sanitari dell’ospedale “Vittorio Emanuele II” di Bisceglie. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà verso i due infermieri e il personale medico brutalmente aggrediti, sia verbalmente che fisicamente, nella notte del 31 dicembre. Un episodio deplorevole, che colpisce il personale sanitario impegnato nelle strutture sanitarie del territorio in questi giorni di festività, assicurando la continuità assistenziale e la copertura delle prestazioni sanitarie richieste dai cittadini.

Il tema della violenza a danno degli operatori sanitari, più volte denunciato da questo ente alle autorità competenti, è un fenomeno diventato ormai una vera e propria emergenza nazionale. L’Opi Bat, in rappresentanza degli infermieri di questo territorio, rileva il dilagare degli atti di violenza, con ripetuti episodi di aggressioni fisiche e verbali nei confronti del personale infermieristico impegnato nei servizi di emergenza urgenza e dei punti di primo intervento ospedalieri, nei servizi ospedalieri dei pronto soccorso, per chiedere interventi risolutivi a tutela dell’integrità fisica e morale degli operatori sanitari tutti.

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I due infermieri e il medico hanno riportato lesioni con diversi giorni di prognosi, che ne hanno determinato una lunga assenza dal posto di lavoro. Una situazione che va ad aggravare le risicate dotazioni organiche in forza alla Asl Bat, già colpite dal mancato rinnovo contrattuale dei circa 80 infermieri con scadenza di contratto al 31 dicembre e dalla mancata attivazione delle procedure di reclutamento di infermieri attraverso la graduatoria di avviso pubblico.

L’Opi Bat, pur apprezzando le diverse iniziative messe in atto negli ultimi anni dalla direzione strategica della Asl Bat all’interno delle realtà operative di “periferia” di alcuni presidi ospedalieri a sostegno della sicurezza degli operatori, (come il “campanello di chiamata d’emergenza” collegato direttamente con la vigilanza armata presso i “Servizi per le dipendenze patologiche” e dei “Centro di Salute Mentale”, o la presenza della vigilanza armata in realtà distrettuali come l’ex ospedale di Barletta e l’ospedaletto di Trani), si appella ai destinatari in epigrafe, chiedendo di intervenire con immediatezza per garantire nella maniera più efficace possibile la sicurezza dei servizi, l’incolumità degli operatori e quella degli assistiti.

Pertanto riteniamo doveroso istituire la videosorveglianza ed estendere il servizio di vigilanza armata nei servizi di pronto soccorso sulle 24 ore, così come già avviene nel presidio ospedaliero di Andria e Barletta, o in alternativa istituire un presidio di forze dell’ordine. Gli operatori sanitari, con grande spirito di abnegazione e consapevoli delle difficoltà operative a cui sono sottoposti, facendosi carico delle inefficienze organizzative e delle carenze strutturali dei servizi in cui operano, non sono più disposti a ulteriori sacrifici.

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