Uno studio apparso sul New England Journal of Medicine consiglia di non praticare una trasfusione profilattica di piastrine prima del posizionamento di un catetere venoso centrale (CVC). L’indicazione riguarda i pazienti con conta piastrinica da 10.000 a 50.000 per millilitro cubo. La procedura, nonostante comporti un risparmio economico, espone i pazienti a un rischio maggiore di eventi di sanguinamento correlati al CVC.
“La tendenza negli ospedali e nelle linee guida è quella di essere sempre più cauti con le trasfusioni, a causa degli effetti collaterali e del fatto che gli emocomponenti sono scarsi e sempre più costosi”, afferma Alexander Vlaar, dell’UMC di Amsterdam, autore senior dello studio.
I ricercatori hanno randomizzato pazienti con trombocitopenia grave, in trattamento nel reparto di ematologia o in terapia intensiva, a ricevere una unità di trasfusione piastrinica profilattica o nessuna trasfusione piastrinica prima del posizionamento del CVC sotto guida ecografica.
In nove pazienti su 188 del gruppo trasfusione si è verificato un sanguinamento correlato al catetere di grado da 2 a 4, mentre nel gruppo senza trasfusione lo stesso evento si è registrato in 22 pazienti su 185. A livello percentuale, il confronto è rispettivamente 4,8% contro 11,9%.
I numeri corrispondenti per sanguinamento correlato al catetere di grado 3 o 4 sono stati di quattro pazienti su 188 (2,1%) e nove su 185 (4,9%), rispettivamente. Sono stati osservati un totale di 15 eventi avversi; 13 di questi (4 nel gruppo con e 9 nel gruppo senza trasfusione) sono stati classificati come gravi.
Il risparmio netto derivante dalla sospensione della trasfusione profilattica di piastrine prima del posizionamento del CVC è stato di 410 dollari per ogni posizionamento di catetere.
“Dobbiamo rimanere critici su questo punto e, come medici, continuare a chiederci quale rischio consideriamo accettabile nella riduzione dei costi – concludono gli autori -. In questo studio abbiamo dimostrato che dobbiamo somministrare una trasfusione in media 14 volte per prevenire il sanguinamento una volta; quindi dobbiamo chiederci quanto vale la prevenzione del sanguinamento. Questa è davvero una considerazione che dovrà essere fatta per ogni singolo caso”.
Redazione Nurse Times
Fonte: NEJM
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