Il Coordinamento degli Opi della Toscana, presieduto da Giovanni Grasso, interviene nel dibattito sulla riorganizzazione del sistema dell’emergenza sanitaria territoriale, che è oggetto della delibera 1424 del 12 dicembre 2022 della Regione Toscana.
“Intanto – spiegano i presidenti degli Opi della Toscana – siamo di fronte a un atto che risponde a una necessità spesso richiamata e che trova finalmente una pianificazione e programmazione regionale al passo con i sistemi già in atto nella restante parte d’Europa e del mondo intero, e che si basa su esperienze già consolidate all’interno della Toscana, che hanno dimostrato la garanzia di percorsi di cura efficiente, efficaci eappropriati, con ottimi ritorni di soddisfazione da parte degli utenti, dei famigliari e delle istituzioni locali”.
Continuano i presidenti degli Opi della Toscana: “Non riteniamo quindi più accettabile il clima che si sta genera accostando la figura infermieristica a un depauperamento dei sistemi sanitari e rimaniamo peraltro perplessi da prese di posizione che arrivano un anno dopo la delibera di riforma. Lo diciamo con forza, sostenuti dai profili normativi e soprattutto dalle evidenze scientifiche, che hanno più volte sottolineato l’importanza dell’intervento infermieristico, anche farmacologico, nelle condizioni cliniche caratterizzate nel migliorare le possibilità di sopravvivenza dei pazienti e che hanno dimostrato come gli esiti dei pazienti trattati da team infermieristici specializzati siano equiparabili a quelli trattati da team medici”.
E ancora: “Lo facciamo credendo da sempre in un sistema multiprofessionale integrato, in grado di garantire risposte appropriate e che valorizzi lo sviluppo di tutte le figure che operano nella complessità delle reti dell’emergenza-urgenza territoriale. In questo quadro la presenza e il ruolo dei medici, prevista e ben delineata, sta all’interno di un sistema che dà al cittadino utente garanzie di efficacia dell’intervento sia come appropriatezza che come tempistica. Attenzione, quindi, al rischio di generare allarmi che trasmettano un clima di sfiducia nel sistema e rischino di ingenerare, pur involontariamente, un aumento di episodi di violenza ai danni degli operatori, minando la fiducia in un Ssn già indebolito”.
Concudono i presidenti degli Opi: “Come Coordinamento degli Ordini degli infermieri della Toscana, continueremo a lavorare ai tavoli istituzionali nel mandato del nostro ruolo, ma non possiamo più accettare strumentalizzazioni che non trovano fondamenti in ciò su cui si basano le scelte in sanità, ovvero i dati scientifici”.
Redazione Nurse Times
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