Si tratta di Radixact, ultimo modello commerciale della piattaforma Tomoterapia, installato per la prima volta in Italia.
Alle
Molinette di Torino arriva un apparecchio di nuova generazione per raffinare il
trattamento dei tumori. Si tratta della
Tomoterapia elicoidale Radixact, e ora disponibile nella Radioterapia universitaria della
Città della Salute, diretta dal professor
Umberto Ricardi.Rispetto alle tecniche radioterapiche convenzionali questo apparecchio aumenta l’efficacia, l’efficienza e la precisione del
trattamento radiante. Non solo bersaglia selettivamente uno o più tumori, indagando aree molto estese e risparmiando i tessuti circostanti, ma durante il trattamento è in grado di “inseguire” il movimento del tumore, dovuto ad esempio alla respirazione. Significa, tra le altre cose, la possibilità di somministrare la radioterapia in un numero molto inferiore di sedute.È la prima installazione in Italia dell’ultimo modello commerciale della piattaforma Tomoterapia, ma il software per il
tracking respiratorio (con la possibilità di “inseguire” il tumore) consentirà all’ospedale torinese di essere addirittura il primo in Europa ad avvalersi della novità tecnologica, sinora utilizzata solo in due centri accademici americani. Si completa così il rinnovamento tecnologico dell’intera Radioterapia universitaria della Città della Salute. In soldoni, parliamo di 7 milioni di investimento in altrettanti anni: un milione l’anno per un dipartimento che spende annualmente 70 milioni in farmaci chemioterapici. Altro aspetto importante: la disponibilità di questo sistema potrà contribuire a ridurre la
mobilità passiva per trattamenti ambulatoriali radioterapici verso la Lombardia, regione ricca di offerta radioterapica ad alto contenuto tecnologico.
Redazione Nurse TimesFonte: La Stampa
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