Il parto precipitoso extraospedaliero è un evento complesso, impegnativo, delicato che rappresenta una vera sfida per il soccorso territoriale.
In Italia la percentuale di nascite avvenute al di fuori del contesto ospedaliero (es. Domicilio, casa, ecc.) è pari allo 0,1% ma i risultati delle ricerche mostrano che alcuni fattori, come la chiusura dei punti di nascita, i flussi migranti e la multiparità, influenzano la possibilità di parto precipitoso extraospedaliero.
Di fatto, i dati raccolti dalla Centrale Operativa del 118 Molise, da novembre 2017 a gennaio 2020, descrivono circa 51 operazioni con motivazione “parto o gravidanza”, la maggior parte con codici giallo e rosso.
Questo elaborato ha indagato il grado di preparazione e formazione di 88 sanitari attivi sul soccorso territoriale molisano in caso di gestione di un parto precipitoso extra ospedaliero in seguito alla partecipazione ad un evento formativo specifico.
Durante l’attività sono stati presentati un acronimo e un algoritmo come possibili strumenti di gestione extra ospedaliera. Al termine della formazione è stata valutata la capacità di gestione non solo teorica ma anche pratica di ogni partecipante, grazie alla presenza di manichini ad alta tecnologia adatti alla simulazione e alla compilazione di questionari a risposta multipla.
I risultati hanno mostrato esiti positivi in merito alle attività di simulazione, alle tematiche affrontate, alla qualità espositiva e organizzativa.
Lo studio dimostra che l’educazione continua e le simulazioni, in particolar modo in ostetricia, sono indispensabili per i sanitari dell’emergenza territoriale e l’eventuale scelta di adottare un strumento operativo, come l’acronimo P.A.R.T.O., risulta estremamente positiva per gran parte dei sanitari, in particolar modo per tutto il personale non ostetrico.
La gestione del parto extra ospedaliero non programmato dovrebbe essere un’attività piuttosto conosciuta dal team del soccorso territoriale, ciononostante l’assistenza e la conduzione dell’evento rimangono molto incerte. La causa principale è riconducibile alla carente formazione del personale 118 sulla gestione del parto, alla scarsa considerazione delle attività di simulazione, soprattutto nell’ambito ostetrico. In base ai dati più recenti presenti in letteratura, la nascita avviene generalmente in strutture specializzate con personale ostetrico, ma circa lo 0,1% si presenta altrove (domicilio, ambulanza, etc).
Un’altra parte riguarda la chiusura dei punti nascita dislocati su tutto il territorio, in particolar modo quello molisano, aumentando i tempi di percorrenza per raggiungere un Pronto Soccorso.
Le capacità professionali, quanto quelle formative e psicologiche, sono fondamentali.
L’idea dell’acronimo P.A.R.T.O. nasce dalla consapevolezza di dover formare sanitari, non specializzati nell’area ostetrico-ginecologica ma in area critica, alle prese con un intervento non del tutto tipico del soccorso territoriale. Acronimo e algoritmo sono in via del tutto sperimentale, pertanto presentati in un territorio circoscritto e a un numero limitato di operatori.
L’obiettivo principale non è solo quello di formare ma, contemporaneamente, mettere a disposizione una sequenza operativa da usare in campo, garantendo supporto al personale sanitario non ostetrico, aiutandolo a gestire in sicurezza e professionalità il parto precipitoso.
Questa tesi si colloca all’interno di un percorso formativo dal titolo “Parto extra ospedaliero. Gestione emergenze” promosso dall’ASREM, nei mesi di Novembre e Dicembre 2019, per tre edizioni, con libera iscrizione a Infermieri e Medici operanti nel settore dell’emergenza (in particolare 118).
Consapevoli del fatto che il trattamento rapido e appropriato, rappresenta un requisito indispensabili per garantire un’assistenza di qualità, mi auguro che l’acronimo possa essere di aiuto e sostegno a tutti i professionisti impegnati sul territorio, durante il loro complesso lavoro quotidiano.
Nelle pagine successive seguirà una prima parte dedicata alla presentazione della realtà italiana e regionale in merito alla gestione del parto precipitoso extra ospedaliero e all’importanza data alla formazione mediante simulazione all’estero. Nella seconda parte segue la descrizione dello studio, le varie fasi di preparazione e realizzazione del progetto creato e dei successivi risultati.
Letizia Marianna
Allegato
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