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Sciopero infermieri, a Roma un simbolico prelievo di sangue. Bottega (Nursind): “Siamo stanchi e arrabbiati. Questo è solo l’inizio”

Nurse Times ha contattato il segretario nazionale del sindacato promotore, presente al sit-in di Roma, tuttora in corso di svolgimento. Ecco le sue dichiarazioni a caldo.

È massiccia l’adesione degli infermieri alla manifestazione organizzata dal sindacato Nursind e in corso di svolgimento questa mattina su tutto il territorio italiano. A un’ora dall’inizio del sit-in di Roma, a pochi passi dalla sede del Dipartimento della Funzione pubblica, col quale avrà luogo un incontro verso mezzogiorno, abbiamo raccolto un primo commento di Andrea Bottega, segretario nazionale Nursind.

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“L’adesione allo sciopero odierno va ben oltre le nostre più rosee aspettative – ha dichiarato –. Ovviamente le aziende sanitarie hanno incontrato qualche difficoltà nel garantire i contingenti minimi, perché non erano preparate ad affrontare le assenze dei tantissimi infermieri che hanno deciso di scendere in piazza”.

A caratterizzare la manifestazione romana è stata, tra l’altro, un’azione dimostrativa di forte impatto. “Molti di noi – racconta Bottega – si sono sottoposti a un simbolico prelievo di sangue. Ciò a significare che abbiamo dato e stiamo dando tutto. Negli ultimi 24 mesi, in particolare, abbiamo sempre lavorato in emergenza per via della pandemia. Eppure non abbiamo mai ricevuto un segnale di vicinanza dalle istituzioni, che ci hanno anzi lasciati soli. Per questo siamo stanchi e arrabbiati”

.

I motivi del malcontento manifestato in piazza sono noti, ma il segretario Nursind ci tiene a ribadirli ancora una volta: “Siamo qui per protestare contro la mancata erogazione dell’indennità di specificità in manovra. La nostra è una professione usurante, ma non è riconosciuta come tale. E la carenza di organico costringe la categoria a fare autentici salti mortali, tra turni doppi, riposi saltati e ferie non godute”.

Bottega conclude con un avvertimento: “È finito il tempo della retorica, degli ‘angeli’ e degli ‘eroi’. Adesso è il momento di passare dalle parole ai fatti concreti. Se non vedremo il cambiamento che attendiamo da troppo tempo e non saranno accontentate le nostre legittime richieste, lo sciopero odierno sarà solo il primo di una lunga serie di iniziative che siamo pronti a porre in atto”.

Redazione Nurse Times

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