L’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) di Reggio Calabria ha preso una posizione netta in seguito al grave episodio di violenza avvenuto ieri mattina nel reparto di Chirurgia Vascolare del Grande Ospedale Metropolitano (G.O.M.) di Reggio Calabria. L’aggressione ai sanitari ha sollevato preoccupazioni profonde e ha portato l’OPI a esprimere pieno accordo con il comunicato diffuso dall’Azienda Ospedaliera, rappresentata dal Commissario Straordinario Dott. Gianluigi Scaffidi.
Stop alla retorica: necessarie azioni concrete
In un contesto dove le parole di solidarietà, spesso retoriche, tendono a riempire le pagine dei giornali senza produrre effetti tangibili, l’OPI di Reggio Calabria richiama l’attenzione sull’inutilità di tali dichiarazioni. Le esperienze passate hanno dimostrato che queste manifestazioni di supporto, per quanto benintenzionate, raramente portano a cambiamenti concreti.
L’OPI, invece, lancia un appello forte e chiaro alla politica, sollecitando un quadro normativo più rigido che preveda pene esemplari per coloro che si rendono colpevoli di aggressioni nei confronti del personale sanitario. Le aggressioni non solo causano danni fisici e psicologici agli operatori, ma spesso interrompono anche un servizio pubblico essenziale, aggravando ulteriormente la situazione.
Misure preventive e supporto alle forze dell’ordine
L’Ordine delle Professioni Infermieristiche si rivolge anche alle Aziende Sanitarie, richiedendo l’implementazione di misure preventive volte a ridurre il rischio di aggressioni. Queste misure includono l’organizzazione di corsi di formazione per i sanitari, mirati a riconoscere e prevenire episodi di violenza, e l’adeguamento degli spazi ospedalieri per creare barriere fisiche tra operatori e pazienti, compatibilmente con le esigenze assistenziali. L’uso di cartellonistica informativa è un ulteriore strumento suggerito per sensibilizzare l’utenza.
Un appello alla cittadinanza
L’OPI rivolge infine un appello alla cittadinanza, ricordando che chi lavora negli ospedali opera già in condizioni di stress psicofisico significativo, aggravate dalle note difficoltà del sistema sanitario calabrese, come il cronico sottorganico e altre carenze strutturali. È indispensabile che la popolazione rispetti chi dedica la propria vita alla salute pubblica: aggredire un sanitario equivale a danneggiare se stessi.
Ringraziamenti alle forze dell’ordine e solidarietà ai colleghi
L’OPI conclude esprimendo gratitudine alle Forze dell’Ordine, il cui tempestivo intervento è stato cruciale per ristabilire l’ordine e garantire la sicurezza del personale ospedaliero. Il sostegno va infine a tutti i colleghi, sanitari e non, vittime di questa violenza inaccettabile, con un messaggio di vicinanza e solidarietà.
Questo episodio di violenza rappresenta un campanello d’allarme che non può essere ignorato. È tempo di andare oltre la retorica e di adottare misure concrete per garantire la sicurezza di chi lavora ogni giorno per proteggere la salute dei cittadini.
Redazione Nurse Times
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