“La pandemia Covid ci ha dimostrato l’importanza della sanità pubblica. Nel 2024 sarà importante togliere i tetti di spesa per il personale, e su questo obiettivo c’è il nostro impegno”. Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ospite di XXI Secolo, su Rai, durante uno speciale dedicato ai problemi della sanità.
“Ci sono 11 miliardi nei prossimi tre anni per premiare con uno stipendio migliore gli operatori sanitari, ma dobbiamo guardare anche ai cittadini – ha ricordato Schillaci -. Il problema più annoso è quello delle liste d’attesa e i nostri interventi vanno in questa direzione: pagare di più gli operatori sanitari che vogliono svolgere l’attività integrativa con la finalità di abbattere le liste d’attesa. Contiamo sulla collaborazione delle Regioni, anche per un’analisi dei tempi che al momento non c’è”.
Sempre Schillaci: “Tra le problematiche emerse figurano la carenza di personale e la gli stipendi. Su questo siamo intervenuti nella Finanziaria di quest’anno, dove ci sono 2,4 miliardi per il rinnovo dei contratti del comparto sanitario, ma soprattutto guardiamo al futuro e vogliamo aumentare le indennità specifiche sia per i medici che per gli infermieri e per gli altri operatori”.
Capitolo sovraffollamento dei pronto soccorso: “Dipende molto dal fatto che il Covid ci ha mostrato quanto sia fragile nella nostra nazione la medicina territoriale. Su questo ci sono i fondi del Pnrr e anche nell’ultima Finanziaria abbiamo messo a disposizione 250 milioni per il 2025 e 350 milioni per il 2026 al fine di assumere nuovo personale”.
Per Schillaci è importante ridare attrattività al Servizio sanitario nazionale: “Il fenomeno di medici e infermieri che vanno all’estero è presente da tempo, ma vorrei dire però che chi sceglie questa professione non deve solo guardare al lato economico, che comunque rimane importante ed è giusto che chi si sacrifica quotidianamente venga ripagato per quello che fa”.
E ancora: “Mancano medici, soprattutto in alcune specialità che sono diventate meno attrattive, e su questo siamo già intervenuti nel maggio scorso con un’indennità maggiore, soprattutto rendendo usurante il lavoro in pronto soccorso. Quindi c’è la possibilità di andare in pensione prima per chi lavora in pronto soccorso. Mancano anche gli infermieri, ed è necessario tamponare cercando di farli venire dall’estero, ma soprattutto bisogna dare un nuovo impulso a questa professione”.
Tra le questioni all’esame di Schillaci anche la medicina difensiva: “È un male che affligge il nostro sistema e viene valutata intorno ai 10 miliardi, che sono spesi per questo ogni anno. Stiamo lavorando col ministro della Giustizia per dare risposte ai tanti medici ingiustamente accusati, che poi, nella stragrande maggioranza dei casi, si dimostrano estranei a ogni addebito”.
Da Schillaci anche uno sguardo al futuro digitale del Ssn: “L’Italia è all’avanguardia. Siamo partiti con la piattaforma nazionale di telemedicina, che verrà implementata grazie ai fondi del Pnrr, e col nuovo fascicolo sanitario nazionale, che permette di avere un identikit preciso di ogni cittadino, e quindi anche di ogni paziente. Inoltre dobbiamo guardare all’intelligenza artificiale, che può aiutare il medico e gli operatori sanitari in tante scelte”.
Infine Schillaci ha parlato delle farmacie: “Il Covid ha dimostrato l’importanza delle farmacie. La farmacia dei servizi è fondamentale per assicurare l’aderenza terapeutica a tanti pazienti, soprattutto per le persone più anziane. Le farmacie sono importanti anche per lo sviluppo della telemedicina e per far sì che possano essere fatte in sicurezza vaccinazioni e screening. Le farmacie rurali nei piccoli centri rappresentano poi un punto di aggregazione e di sicurezza per i cittadini”.
Redazione Nurse Times
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