Riceviamo e pubblichiamo un comunicato redatto dalle segreterie metropolitane di Cgil, Spi e Fp Cgil, secondo le quali servono gli stati generali della salute per immaginare un nuovo piano sociosanitario e sociale.
La tenuta dell’offerta sociosanitaria del nostro territorio è sempre più in difficoltà e rischia di uscire in condizioni molto difficili dalla crisi sanitaria in corso. Serve una sanità pubblica di prossimità (nell’ospedale e nel territorio) per cittadini, donne, uomini, giovani, pensionati, che garantisca il diritto alle prestazioni e un servizio di qualità, anche con il rispetto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.
“Come Cgil, Spi e Fp Cgil abbiamo deciso di costruire un percorso di mobilitazione e sensibilizzazione nei confronti dei lavoratori e dei cittadini dell’Ulss Serenissima, che inizierà con presidi in tutte le sedi ospedaliere del nostro territorio (vedi allegato, ndr)”, dichiarano Daniele Giordano (Cgil), Daniele Tronco (Spi Cgil) e Marco Busato (Fp Cgil). E’ indispensabile un ripensamento delle politiche socio sanitarie da parte della Regione Veneto, rimettendo al centro la qualità dell’assistenza e la presa in carico delle persone.
Queste le date della mobilitazione:
Le prestazioni arretrate sono un tema molto importante, che riguarda la salute dei cittadini e colpisce in particolare modo i pensionati, che sono la parte della popolazione che più di tutti ha pagato l’emergenza sanitaria e che rischia di avere anche le ricadute peggiori per l’impossibilità di rispondere ai bisogni di salute in tempi adeguati.
“Come Cgil – proseguono Giordano, Tronco e Busato -, mettiamo in campo una serie di proposte che riguardano tutto il territorio dell’Ulss Serenissima, alcune a carattere generale e altre su singole problematiche territoriali”.
Per questo riteniamo che sia indispensabile:
DOLO/MIRANO/NOALE
MESTRE
VENEZIA
CHIOGGIA
Ai problemi specifici dei singoli presidi ospedalieri non possiamo che denunciare le gravi condizioni del personale.
La situazione, in termini di carenza del personale è drammatica e si sostanzia nella mancanza di:
Questo viene ulteriormente aggravato dalla necessità di recuperare. Dobbiamo recuperare migliaia tra prestazioni specialistiche, interventi chirurgici e screening sospesi durante l’emergenza Covid. Non è sufficiente la flessibilità organizzativa. Servono nuove assunzioni subito e la sostituzione di pensionamenti, sospensioni, gravidanze, malattie lunghe. E va affrontata l’annosa questione del personale con prescrizioni. Sono indispensabili anche modelli di turno che riducano il peso del lavoro e garantiscano i riposi dovuti, aumentare la percentuale del part-time, flessibilità oraria e di accesso allo smart working, convenzioni con asili nido, centri servizi e la mobilità garantita per i lavoratori che da anni fanno pendolarismo.
Come Cgil riteniamo che serva un deciso cambio di passo, che dimostri come da questa pandemia si voglia uscire con più sanità pubblica e con maggiori investimenti pubblici sulle nostre strutture. “Come sindacato – concludono Giordano, Tronco e Busato – chiediamo con chiarezza alla Regione Veneto di aprire gli stati generali della salute in tutto il territorio per costruire un nuovo piano sociosanitario che affronti i cambiamenti della sanità dopo questa fase emergenziale, che non potrà più essere quella di prima, e metta al centro il rilancio della sanità pubblica e la valorizzazione di chi ci lavora, che è stata l’ancora di salvezza per reggere, con grandi difficoltà, la bufera della pandemia”.
ALLEGATO: Volantino delle iniziative
Redazione Nurse Times
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