In un’epoca nella quale gli infermieri e gli altri professionisti sanitari sono menzionati dai cittadini e dalla carta stampata solo in occasione di eventi negativi, un po’ di riconoscenza da parte di un paziente non può che fare bene. Riportiamo di seguito le parole di un uomo ricoverato in un importante centro ospedaliero siciliano.
“Devo ringraziare di cuore il reparto di Chirurgia dell’ospedale Umberto I di Siracusa, il primario Piero Tinè, i medici Trovatello e Matera e tutto lo staff di infermieri, per avermi salvato.
La sera del 5 febbraio, mentre ero ricoverato, alle 21:30 ero sul letto e senza accorgermene sono entrato in shock emorragico.
Per puro caso un infermiere, Giuseppe, è entrato in stanza per farmi un prelievo di sangue e si è accorto di ciò che stava accadendo. Da quel momento ho ripreso conoscenza è ho vissuto la più brutta esperienza della mia vita. Non ricordo molto, ma so che quella sera mi hanno fatto rinascere”.Il personale sanitario che ha riportato in vita il paziente ha semplicemente fatto il proprio dovere. La riconoscenza dimostrata da questa persona dovrebbe essere presa come esempio dai molti cittadini che utilizzano le risorse sanitarie in modo errato e, in caso di lunghe attese, aggrediscono verbalmente e fisicamente i professionisti della salute.
Fonte: SiracusaNews
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