Medici

Responsabilità medici, Magi (Omceo Roma): “Ogni anno 350mila cause penali. Allo Stato costano 3,7miliardi”

“Ogni anno vengono intentate contro i medici 350mila cause penali. Il 97% si conclude in un nulla di fatto, ma si crea comunque un danno enorme alle casse dello Stato, oltre a un condizionamento del comportamento dei colleghi”. Così Antonio Magi, presidente di Omceo Roma, in occasione del convegno “Responsabilità civile e penale del medico – Confronto sullo stato dell’arte nel penale e nel civile, in prospettiva di una possibile riforma”, organizzato dall’Ordine capitolino dei medici e accreditato dall’Ordine degli avvocati di Roma.

“Il problema esiste – ha aggiunto Magi – e i numeri sono questi, che portano oggi a risarcimenti a carico dello Stato pari a 3 miliardi e 700 milioni di euro, quando nel 2014 erano di 2 miliardi e 400 milioni. E il tema esiste anche livello privato, dove la stima è di 400 milioni. Numeri che impongono di trovare con urgenza una soluzione, dato che questo fenomeno vale il 10,5% del Fondo sanitario nazionale e il 10% del valore della sanità privata”.

Sempre Magi: “I giovani medici, ormai, scelgono sempre più le branche specialistiche meno esposte a questi rischi, che hanno anche costi di assicurazione inferiori, col risultato che molti settori, come chirurgia, ostetricia, ginecologia, ortopedia, anestesia o rianimazione vengono viste come meno appetibili, e parliamo di branche fondamentali”.

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E ancora: “Spesso, quindi, il medico è costretto a ricorrere alla medicina difensiva. Lo ha fatto almeno una volta il 77,9% dei colleghi (il 92,3% nella fascia d’età che va dai 32 ai 52 anni), proponendo ricoveri o test superflui o prescrivendo più esami del necessario per prevenire le accuse. Questa pratica, diffusa in maniera capillare e preoccupante, costa già allo Stato 13 miliardi di euro, e il 93,2% dei medici pensano che aumenterà ancora, perché a oggi questo è l’unico strumento difensivo utilizzabile dalla categoria”.

Soluzioni: “Anzitutto dare a medici e sanitari la sicurezza di una copertura assicurativa senza limiti. E poi applicare la 231 anche in ambito sanitario, perché un medico che non opera tranquillo può essere un pericolo per se stesso e per gli altri”.

Redazione Nurse Times

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