Giuseppe Russo, un giovane di 23 anni originario di Collepasso, in provincia di Lecce, è deceduto a causa delle complicazioni provocate dal morso di un ragno violino. La tragedia, avvenuta dopo oltre un mese di sofferenze, ha scosso profondamente la comunità locale.
Tutto è iniziato lo scorso 13 luglio, quando Giuseppe, impegnato nella pulizia di un terreno per conto della ditta per cui lavorava, è stato morso dal ragno. Inizialmente, il giovane aveva scambiato il morso per una semplice puntura di zanzara. Nei primi momenti, infatti, la zona interessata non presentava sintomi rilevanti: nessun dolore, né segni visibili.
Tuttavia, nelle ore successive, la situazione è rapidamente peggiorata. Sul punto del morso è comparsa una lesione cutanea accompagnata da prurito, bruciore e formicolio. In breve tempo, la ferita ha iniziato a necrotizzare, portando alla formazione di un ascesso che ha aggravato ulteriormente la condizione dell’arto.
Solo in seguito al ricovero presso l’ospedale Panico di Tricase è stato chiaro che Giuseppe non era stato punto da una zanzara, ma da un ragno violino, noto anche come Loxosceles rufescens. Questo piccolo aracnide, caratterizzato da una macchia sul dorso che ricorda la forma di un violino, è tra i più velenosi d’Italia. Oltre al veleno, il suo morso può introdurre nei tessuti batteri anaerobi, responsabili di gravi infezioni che, nei casi più estremi, portano alla liquefazione dei tessuti.
Nonostante i tentativi dei medici di arginare l’infezione, le condizioni di Giuseppe sono progressivamente peggiorate. Trasferito prima al Dea di Lecce e infine nella Rianimazione del Policlinico di Bari, il giovane è deceduto nelle prime ore del mattino del 17 agosto a causa di shock settico e insufficienza multiorgano.
Il caso di Giuseppe Russo non è purtroppo isolato. Il primo decesso documentato in Italia per un morso di ragno violino risale al 2015. Tuttavia, riconoscere la puntura di questo aracnide è estremamente difficile, poiché i sintomi possono manifestarsi solo 24-48 ore dopo il morso. Come sottolineato dalla tossicologa dell’Università di Padova, Donata Favretto, “nel 70% dei casi il morso non provoca gravi danni: si forma un ponfo che regredisce spontaneamente”. Tuttavia, in casi rari e sfortunati, come quello di Giuseppe, le conseguenze possono essere letali.
Questo ragno, sebbene non aggressivo, può rappresentare un pericolo a causa del suo morso, che in rari casi può causare gravi complicazioni.
Il ragno violino è di colore marrone-giallastro e presenta una macchia scura a forma di violino sul prosoma. Le dimensioni del corpo variano tra i 7 mm nei maschi e i 9 mm nelle femmine, mentre con le zampe può raggiungere i 4-5 cm.
Questa specie è diffusa in tutta Italia e predilige ambienti bui e polverosi, come cantine, soffitte e garage. È un ragno notturno e tende a nascondersi durante il giorno.
Il morso del ragno violino è inizialmente indolore e può passare inosservato. Tuttavia, entro 48-72 ore possono comparire sintomi come arrossamento, prurito, bruciore e, nei casi più gravi, necrosi della pelle. Ecco cosa fare in caso di morso:
Per evitare morsi, è consigliabile indossare abiti lunghi e guanti quando si frequentano aree verdi o si maneggiano oggetti dove questi ragni potrebbero nascondersi.
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