La FIALS con propria odierna nota a firma del segretario generale regionale Massimo Mincuzzi invita la Regione ad aprire un tavolo di confronto precisando che sull’argomento bisogna prioritariamente definire accordi sindacali imprescindibili.
Inspiegabile la nota dell’Assessore alla sanità prof. Pierluigi Lopalco e del Direttore del Dipartimento dott. Montanaro inviata ai direttori generali e alle associazioni rappresentative delle strutture sociosanitarie escludente sull’argomento, specificatamente contrattuale, le Organizzazioni Sindacali.
La Fials frena gli entusiasmi delle associazioni rappresentative delle strutture Socio Sanitarie, richiamando la regione al coinvolgimento delle OO.SS non convocate sull’argomento.
Nella nota Fials si legge “…è appena il caso di evidenziare che la vigente normativa legislativa e più precisamente il co. 7 dell’art. 23-bis del d.lgs. 165/2001 pur prevedendo la fattispecie dell’assegnazione temporanea del personale dipendente della P.A., prescriva la sottoscrizione di uno specifico protocollo di intesa tra le amministrazioni, ma soprattutto il consenso del lavoratore interessato”.
Difatti la grande maggioranza delle attuali R.S.A. e R.S.S.A sono ancora in attesa dei provvedimenti di conferma dell’autorizzazione all’esercizio “…circostanza che si realizzerà solo dopo le attività di verifica da parte dei Dipartimenti di Prevenzione, sul possesso dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi previsti dai Regolamenti Regionali n. 4/2019 e n. 5/2019”.
Una decisione che secondo Mincuzzi non tiene conto del comunicato del Presidente della Giunta Regionale che, a più riprese, ha comunicato che l’emergenza pandemica COVID-19 “…sicuramente non terminerà il 31/07/2021 e sarà probabilmente prorogata al 31/12/2021, tant’è che ritiene necessario mantenere peraltro in attività il COVID Hospital nella Fiera del Levante”.
La Fials, per le ragioni evidenziate chiede ai vertici regionali l’immediata convocazione di un apposito incontro.
Gli infermieri impegnati nell’emergenza covid nelle strutture pubbliche, che hanno scelto volutamente di lasciare le RSA e RSSA per acquisire più dignità lavorativa e un riconoscimento economico maggiore, si ritroveranno a dover scegliere se rientrare nelle strutture socio sanitarie.
Ovviamente senza il consenso del lavoratore tutto questo non potrà concretizzarsi.
Redazione Nurse Times
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