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Puglia: approvata la delibera di stabilizzazione di tutti gli infermieri, Oss e professionisti Sanitari


​La notizia di poco fa è stata confermata da un comunicato stampa congiunto di CGIL Cisl Uil Fials

“Ci è stato appena comunicato che la Giunta Regionale – si legge nella nota – ha approvato la deliberazione inerente la stabilizzazione dei precari della sanità pugliese in possesso dei requisiti di cui al D.Lgs 75/2017 c.d. “DECRETO MADIA” (36 mesi di anzianità di servizio al 31/12/2022) e di quelli in possesso dei requisiti di cui all’art. 1 comma 268 della L. 234/2021c.d. “STABILIZZAZIONE COVID” (18 mesi di servizio al 30/6/2022, di cui almeno 6 nel periodo tra il 31/1/2020 e il 30/06/2022) sia che siano attualmente in servizio sia che siano cessati dal servizio”.

L’approvazione della delibera era arrivata dopo diversi incontri in regione tra sindacati e assessore e dipartimento della salute pugliese.

​La Giunta Regionale ha previsto inoltre la proroga di tutti i contratti a tempo determinato, di coloro i quali non sono in possesso dei citati requisiti di stabilizzazione sino al raggiungimento dei 36 mesi di servizio alle dipendenze degli Enti e Aziende del S.S.R. pugliese.

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​”Esprimiamo grande soddisfazione per la definitiva stabilizzazione dei precari della sanità pugliese in possesso dei requisiti previsti dalla vigente normativa – continua –  e per la proroga sino a 36 mesi dei precari che invece nono sono attualmente non possono essere stabilizzati.

​Si tratta di un traguardo epocale in materia di superamento del precariato in sanità, che ha visto solo queste Segreterie impegnate nella sottoscrizione di uno specifico protocollo di intesa con l’Assessore Palese ed il Direttore del Dipartimento Salute Vito Montanaro il 20 ottobre 2022, proseguito con uno specifico confronto il 2 dicembre 2022.

​Un particolare ringraziamento va alla struttura tecnica del Dipartimento della Salute e del Direttore Vito Montanaro che ha egregiamente supportato la Giunta Regionale nella soluzione della vertenza sul precariato in sanità, garantendo anche per il futuro il funzionamento del S.S.R. attraverso la proroga di coloro i quali non hanno maturato i requisiti per la stabilizzazione” conclude la nota sindacale.

Il commento del governatore pugliese Michele Emiliano:

“La giornata di chiude con una notizia molto importante per la Sanità pugliese: abbiamo
dato il via alla stabilizzazione di 3.333 unità di personale, tra medici, infermieri e operatori sanitari

. Un passaggio fondamentale che consente di dare certezza al Sistema sanitario pugliese, e che contribuirà al recupero delle attività ordinarie, delle liste d’attesa e al rafforzamento della sanità ospedaliera e territoriale in tutte le province.
I direttori generali delle Aziende ed Enti del Servizio Sanitario Regionale, nell’ambito della propria autonomia, possono inoltre prorogare fino a 36 mesi i contratti in essere, sempre nel pieno rispetto dei vincoli di spesa e sulla base delle esigenze organizzative.
Quando sono diventato presidente nel 2015 nella sanità pubblica pugliese c’erano 37mila operatori, oggi siamo arrivati a 45mila grazie a un intenso lavoro di potenziamento dell’organico”.

Un riconoscimento per tutti i lavoratori precari della sanità pugliese che hanno prestato servizio durante l’emergenza Sanitaria. Adesso si dovrà prendere in considerazione la possibilità di dare un futuro lavorativo stabile anche tutti gli altri Infermieri idonei presenti nella graduatoria del concorso pubblico.

Filippo Anelli, Omceo Bari e presidente nazionale Fnomceo

“È un ottimo segnale per la Sanità pugliese. Anche se i numeri relativi ai medici non sono rilevanti rispetto alle drammatiche carenze di cui soffre attualmente il sistema, il provvedimento dell’Assessore Palese manifesta finalmente la volontà della Regione di investire sul personale sanitario.” – commenta così Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei medici di Bari, il provvedimento che porterà alla stabilizzazione di oltre 3mila precari all’interno del sistema sanitario pugliese.

“Chiedo alla Regione di mettere in atto tutti quei provvedimenti indispensabili affinché venga garantita la sicurezza dei medici sul luogo di lavoro, ma anche il rispetto della normativa per quanto riguarda gli orari, per evitare il numero crescente di casi di burnout cui stiamo assistendo in uno scenario in cui i medici sono pochi e costretti a straordinari senza regole sia negli ospedali che sul territorio” – continua Anelli.

“Spero sia l’inizio di una serie di provvedimenti che affrontino le criticità della sanità regionale, sia sul fronte del fabbisogno di personale medico che su quello organizzativo. Occorre rendere la professione nuovamente attrattiva, per fermare l’emorragia di personale che si sta verificando e che non è più sostenibile. – conclude Anelli – Anche su fronti critici come il 118 e la medicina di famiglia, non si tratta solo di avere più medici, ma anche di rivedere i modelli organizzativi: oggi, dato il carico assistenziale e burocratico, il medico di famiglie deve essere affiancato da personale amministrativo. Non è più sostenibile un’attività di studio della medicina di famiglia all’interno della quale il medico operi da solo.”

Redazione NurseTimes

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