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Pensioni di medici e infermieri, si va verso “Quota 46”: cosa prevede l’emendamento alla manovra

Dopo molte discussioni e proteste, culminate con lo sciopero di medici e infermieri dello scorso 5 dicembre, arriva l’emendamento al Ddl Bilancio 2024, contenente i correttivi alle disposizioni sulle pensioni del personale sanitario e di alcune categorie di dipendenti pubblici. Uno dei quattro emendamenti alla Manovra presentati dal Governo al Senato, infatti, va a modificare quell’articolo 33 che prevedeva un taglio delle pensioni di medici e infermieri, ma anche di dipendenti degli enti localiinsegnanti di asilo e di scuole elementari parificate e ufficiali giudiziari.

Il taglio riguarderà solo per i trattamenti anticipati, mentre le pensioni di vecchiaia sono salve, così come i diritti acquisiti al 31 dicembre 2023 e le pensioni di collocamento a riposo per età o servizio. Le penalizzazioni scatteranno dal 2024 per gli assegni anticipati, per i quali vengono anche introdotte finestre di accesso più ampie. Il taglio sarà ridotto per ogni mese di posticipo del pensionamento, fino all’annullamento totale se si resta al lavoro per 36 mesi.

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In questo modo si arriva all’azzeramento della penalizzazione si si resta al lavoro per tre anni in più: una sorta di “Quota 46”. Un medico o un infermiere potrebbe così arrivare al pensionamento a 45 anni e dieci mesi di contributi versati.

Quanto poi alle nuove finestre per l’accesso al pensionamento anticipato, l’emendamento prevede che per i lavoratori e le lavoratrici che maturano i requisiti per il pensionamento nel 2024 il trattamento decorra dopo tre mesi dall’acquisizione del diritto stesso. Una finestra che aumenta a quattro mesi per il 2025, cinque mesi per il 2026, sette mesi nel 2027 e nove mesi a partire dal 2028.

Ecco, quindi, che un medico o un infermiere che nel 2024 raggiunge i requisiti per il pensionamento, ma decide di aspettare a ritirarsi per non perdere quote di pensione e lavora altri tre anni, arrivando nel 2027 a 45 anni e dieci mesi di contributi, si troverà a dover attendere anche ulteriori sette mesi di finestra. Anche per questo nell’emendamento si specifica che dirigenti medici e sanitari e infermieri potranno fare domanda per il trattenimento in servizio anche oltre i 40 anni di servizio, ma non oltre i 70 anni d’età.

Redazione Nurse Times

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