Parkinson, da Medtronic un “pacemaker” per personalizzare la terapia

Il neurostimolatore SenSight è in grado di fornire dati individuali e specifici del paziente.

Si chiama SenSight ed è un “pacemaker” anti-Parkinson, ossia un sistema di elettrocateteri direzionali sviluppato da Medtronic per la terapia di stimolazione cerebrale profonda (Deep Brain Stimulation, Dbs). “Una stimolazione direzionale che consente di personalizzare la terapia, e di fornire dati individuali e specifici del paziente grazie alla funzione sensing di rilevamento dei segnali celebrali”. Queste, spiega l’azienda, sono le caratteristiche innovative del nuovo dispositivo, utilizzato insieme al neurostimolatore Percept PC, introdotto sul mercato lo scorso anno.

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Il neurostimolatore, ricorda una nota, è un dispositivo di piccole dimensioni, simile a un pacemaker, che invia all’area del cervello correlata con i sintomi del Parkinson dei segnali elettrici attraverso fili estremamente sottili, gli elettrocateteri. Il sistema SenSight, disponibile in alcuni centri italiani che hanno già eseguito i primi impianti, è compatibile con i neurostimolatori Medtronic. In particolare, con il Percept PC migliora il rilevamento dei segnali elettrici che si generano nel cervello, e che possono essere correlati ai sintomi del Parkinson, i potenziali di campo locali (Local Field Potential, Lfp). SenSight offre una stimolazione direzionale con la possibilità di fornire dati individuali e specifici del paziente, oltre a disporre di funzionalità di programmazione aggiuntive per personalizzare la terapia.

Gli studi condotti hanno dimostrato che “la stimolazione cerebrale profonda eseguita con il sistema Medtronic per terapia Dbs è efficace nel controllo del tremore essenziale, della distonia e dei sintomi della malattia di Parkinson che non possono essere controllati in maniera adeguata tramite terapia farmacologica”. L’azienda rimarca poi che il dispositivo sviluppato “vanta quindi due innovazioni importanti: la capacità di direzionare gli impulsi elettrici con molta precisione e la capacità di modulare la stimolazione sulla base del bisogno, grazie al sensing, ovvero il monitoraggio dell’attività cerebrale”.

“SenSight è l’unico elettrocatetere direzionale con funzionalità di sensing integrate – afferma Jens Volkmann, direttore di dipartimento e professore di Neurologia all’ospedale universitario di Würzburg, tra i massimi esperti della terapia in Europa –. La sfida della Dbs è di fornire la stimolazione di una regione molto piccola del cervello solo in determinati momenti, ovvero quando i sintomi fluttuanti richiedono un trattamento. Questa nuova tecnologia promette una terapia veramente personalizzata, che possiamo adattare utilizzando i dati oggettivi di ogni paziente per consentire una programmazione in termini di spazio e tempo”

.

“Queste innovazioni – dichiara Antonella Grassi, responsabile della divisione Neuromodulation di Medtronic in Italia – rappresentano contributi importanti allo sviluppo di terapie personalizzate in grado di migliorare la qualità della vita dei pazienti. Ad esempio i dispositivi sono compatibili con l’esame di risonanza magnetica e il modello ricaricabile ha un’autonomia di 15 anni, liberando quindi la persona dalla necessità di sostituirlo in questo lasso di tempo. Inoltre, la precisione delle rilevazioni e i programmi di visualizzazione collegati a device mobili e computer permettono al medico di verificare nel dettaglio e con facilità tutti i parametri che gli servono per impostare un percorso fatto su misura”.

Il primo impianto in Italia di SenSight è stato eseguito da Andrea Landi e Angelo Antonini all’Azienda ospedale-università di Padova. A oggi i centri che hanno già effettuato impianti di SenSight sono: l’Azienda ospedaliera universitaria senese (Francesco Cacciola e Simone Rossi); il presidio ospedaliero San Salvatore dell’Aquila (Alessandro Ricci, Francesco Abbate e Nicola Modugno); l’Irccs Istituto delle scienze neurologiche di Bologna (Alfredo Conti, Paolo Mantovani, Stefania Nassetti e Giulia Giannini); l’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo (Roberto Donati, Camillo Foresti e Dario Alimonti); l’Aou Maggiore della Carità di Novara (Riccardo Fornaro e Luca Magistrelli); l’Irccs Istituto ortopedico Galeazzi di Milano e l’Irccs Fondazione Mondino di Pavia (Domenico Servello e Claudio Pacchetti).

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