Ospedale di Susa, Pronto soccorso sovraffollato e personale allo stremo

Alla luce del sopraluogo effettuato sabato scorso, il consigliere regionale Stefania Batzella ha deciso di interrogare l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta.

“Il Pronto soccorso dell’ospedale di Susa è in condizioni insostenibili a causa del sovraffollamento”. Parola del consigliere regionale Stefania Batzella, che sabato scorso ha effettuato un sopralluogo sul posto, dopo aver ricevuto numerose segnalazioni dai parenti di alcune persone ricoverate. “Intorno alle 20 – spiega – erano presenti 33 pazienti, 9 dei quali con codice giallo e gli altri 24 con codice verde. I 9 posti letto di Osservazione breve intensiva (Obi) erano pieni e il resto dei pazienti stazionava nelle barelle in corridoio. Alcuni pazienti si trovano in Pronto soccorso anche da 6 giorni, perché nei reparti non ci sono posti letto per ricoverarli. Anche la sala di attesa era piena di persone che attendevano di essere visitate”.

Oltre ai posti letto insufficienti, il problema di fondo è sempre lo stesso: la carenza di personale. Mancano infermieri, oss e anche i medici. “Durante la giornata – prosegue Batzella – hanno lavorato in Pronto soccorso due medici, uno dedicato ai codici ad alta intensità e uno a quelli di media e bassa intensità, in servizio dalle 9 del mattino. Quest’ultimo è andato via alle 19. Durante la settimana, invece, il turno termina alle 23. Tempo fa avevo presentato un’interrogazione in Consiglio regionale per chiedere che anche il sabato e la domenica il medico si fermasse fino alle 23, ma per l’Asl To3 non era necessario prolungare l’orario. Ed ecco i risultati”

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Il 19 febbraio Batzella aveva anche chiesto in Consiglio regionale se la direzione dell’Asl To3 avesse predisposto un piano per fronteggiare il sovraffollamento dei Pronto soccorso: “Mi era stato risposto che il piano c’è, ma è evidente che non funziona o non è sufficiente. I posti letto sono pochi e non sono stati incrementati. Anche il personale doveva essere incrementato per affrontare al meglio il carico di lavoro. Inoltre il piano precisa che in Osservazione breve intensiva i pazienti non possono stare più di 36 ore. Oltre questo tempo, il paziente deve essere preso in carico o da un reparto ospedaliero o, in mancanza di posti letto, dalle strutture residenziali e territoriali sanitarie, favorendo l’inserimento Rsa e Cavs, con le quali l’Asl To3 ha preso specifici accordi mirati all’accoglienza dei pazienti del territorio. Alla luce di quello che ho visto ieri sera, è evidente che tutto ciò non è stato messo in atto”.

Per tali ragioni Batzella intende presentare un’interrogazione all’assessore regionale Antonio Saitta: “Chi si rivolge al Pronto soccorso deve ricevere un’assistenza di qualità e, in questa situazione, non è possibile. Così come non è più tollerabile che il personale lavori in queste condizioni, nonostante la professionalità, l’impegno e la buona volontà. Ormai sono allo stremo. Martedì, in Consiglio regionale interrogherò l’assessore alla Sanità e gli chiederò di intervenire al più presto affinché questa situazione possa essere risolta”.

Redazione Nurse Times

Fonte: www.torinotoday.it

 

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