La regione Lazio mette a disposizione 300mila euro per parrucche gratuite per malati onclogici.
Possono accedere al contributo per l’acquisto delle parrucche tutte le donne residenti nel Lazio, affette da alopecia a seguito di terapia oncologica.
Per conferimento del contributo regionale, le Asl emanano un avviso pubblico con scadenza il 31 luglio di ciascuna annualità.
Invece, per l’anno 2020, in considerazione delle particolari condizioni dovute all’emergenza epidemiologica legata al Covid-19, l’avviso scadrà il 30 settembre 2020.
Inoltre, potranno presentare domanda di contributo anche coloro che abbiano col destinatario del contributo rapporti di parentela o affinità o di convivenza.
“La Regione Lazio si conferma al fianco dei malati oncologici” affermano gli assessori Troncarelli e D’Amato.
“La perdita dei capelli è una conseguenza collaterale delle terapie oncologiche che, oltre a generare una sofferenza psicologica, comporta un costo” aggiungono gli assessori. Tale costo, spesso, non è facilmente sostenibile dai malati.
“Proprio le parrucche, quali ausili nelle fasi di recupero della qualità di vita, assumono un ruolo significativo nell’avvio del percorso di presa in carico delle pazienti, supportandole negli aspetti personali, interpersonali e relazionali. Questo provvedimento è il risultato di un lavoro di squadra per il quale vogliamo ringraziare in modo particolare la consigliera regionale Michela Di Biase, prima firmataria dell’emendamento” concludono gli assessori.
Gentile Direttore, mi chiamo Cristina Sassi, e ho appena completato il percorso di studi in…
Un team di ricerca italo-inglese, con il coordinamento dell’Università di Oxford e la collaborazione del…
Una nuova frontiera nella salute globale In un mondo in cui la resistenza antimicrobica continua…
Aumentano gli italiani affetti da celiachia. In Italia ad oggi sono oltre 224mila i casi diagnosticati, ma…
Emanuele Bava, infermiere in servizio al Triage dell'ospedale San Luigi di Orbassano, aveva assegnato al…
Chiara Viscioni Prima la denuncia via social, poi l'avvio di un'indagine interna per chiarire l'accaduto.…
Leave a Comment