La data del 25 novembre 2016, giornata mondiale contro la violenza sulle donna, sarà celebrata dagli organizzatori del locale romagnolo con una serata a tema dedicata all’infermieristica.
All’evento non saranno invitati i maggiori esponenti della professione o i grandi luminari delle scienze infermieristiche bensì saranno presenti la “Sexy Infermiere Sofia Cucci e Cheyenne e le Peperine”.
Le famose pornostars, affiancate dalle più famose ballerine di lap dance Italiane, darà il meglio di se per onorare la dignità delle donne e della professione. Indossando una succinta divisa da infermiera che lascia davvero poco spazio all’immaginazione rappresenterà nel modo migliore il ruolo della donna infermiera del XXI secolo.
I titolari della discoteca hanno risposto ad alcuni messaggi provenienti dagli infermieri furibondi:
“Siamo comunque lusingati dell’interesse da Voi dimostrato verso il Nostro Post, non credevamo di arrivare a tanto. Noi non possiamo percepire la mancanza di valorizzazione della categoria infermieristica… Sul fatto di cambiare tema, terremo in considerazione il Vostro consiglio.
Lo staff del Pepenero risponde nuovamente ad un’altra infermiera infuriata:
Rinnoviamo il Nostro rispetto per la categoria delle Infermiere che ogni giorno con la Loro professionalità migliorano la Vita di Milioni di Persone. Il Nostro è solo un gioco niente di più!!!
Appare evidente come il rispetto della categoria sia stato garantito dagli organizzatori di questo evento che hanno seriamente considerato di cambiare il tema dell’evento sponsorizzato da giorni con manifesti appesi in ogni angolo di ogni città della provincia riminese e che li resteranno per molti altri mesi.
Proprio nel giorno dedicato alle donne vittima di violenza c’è chi ancora giocherà sullo stereotipo dell’infermiera sexy. Anche questo comportamento configura violenza nei confronti delle donne e mancanza di rispetto per la dignità professionale dell’intera categoria degli infermieri.
“Oltre a gettare discredito sulla categoria – scrive Biagiotti, presidente Ipasvi Pesaro – Urbino – questa brochure genera nel pubblico erronee convinzioni sulle competenze dei nostri iscritti, dimostrando quanto il redattore del manifesto ignori completamente che si diventa infermiere dopo aver seguito un percorso di studi universitario al termine del quale, per esercitare, serve l’iscrizione in un apposito albo.
Come categoria – conclude Biagiotti – siamo dispiaciuti anche per il fatto che sia utilizzato un luogo di sofferenza e di dolore, come l’ospedale, dove gli operatori lavorano con professionalità, per reclamizzare un locale notturno. La salute non è un gioco, non può diventare oggetto di gogliardie”.
Simone Gussoni
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