Una donna egiziana è stata condannata a due anni e due mesi di reclusione dal giudice Luca Fidelio. Era imputata insieme al marito per il reato specifico di “Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili” ai danni delle due figlie che, all’epoca dei fatti, avevano rispettivamente sei e nove anni.
Le pratiche vennero presumibilmente eseguite in Egitto. Nel processo che si è svolto a Torino si è costituita parte civile soltanto la minore delle due figlie.
La minore è stata assistita dall’avvocato Emanuela Martini. mentre l’accusa è stata sostenuta dal pm Dionigi Tibone. La madre condannata è stata assistita dall’avvocato Guido Savio e suo marito dall’avvocato Maurizio Cossa.
“Non sapevo che fosse un reato, da noi si è sempre fatto così”, avrebbe cercato di giustificarsi la donna in tribunale.
La decisione di mutilare le bambine sarebbe stata presa in accordo con la nonna.
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