Regionali

Mancano gli infermieri nelle RSA ma a Chioggia nessuno supera la prova scritta  

E mentre in tutta Italia mancherebbero circa 60mila infermieri c’è chi si prende il “Lusso” di bocciarli alla prova scritta di un concorso pubblico in una RSA.

Un posto a bando all’RSA, cinque candidati che non superano la prova scritta.

Per carità tutto lecito, la commissione avrà avuto validi motivi, scatenando però, inevitabilmente, polemiche.

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“Com’è possibile che in un momento in cui la caren­za di infermieri è un proble­ma globale, nemmeno uno di quelli che si sono presenta­ti sia stato ritenuto idoneo?” Si chiedono amministrazione comunale e Cisl Mestre.

Come dargli torto….la domanda sorge spontanea.

Tra i candidati, c’era chi vantava 20 anni di esercizio della professione. “Com’è possibile che un infermiere venga ritenuto sufficiente­ mente idoneo a svolgere il suo lavoro per l’Usl ma non per la Rsa?” si chiede Paolo Lubiato della Cisl.

Parla uno degli infermieri candidati

“Ho trovato la prova estre­mamente complessa, poco pratica e molto nozionistica. Sembrava costruita apposta per i neolaureati, dal 2000 in poi i corsi di laurea sono più improntati del passato su aspetti burocratici. La pubblica amministrazione va sempre dall’altra parte rispetto alla logica” commen­ta con amarezza l’infermie­re di fronte al nuovo bando di concorso che stavolta ve­drà gli aspiranti operatori della Casson sottoporsi ad un colloquio orale per un po­sto a tempo determinato.

La Cisl Fp, alla notizia dei cambiamenti adottati rispet­to alla precedente selezione ­che avveniva tramite prova scritta per un posto a tempo indeterminato ­aveva scos­so la testa: “Se uno dei 5 di­venta idoneo a tempo deter­minato, cosa fa? Aspetta per 3 anni per poi essere confermato se la legge Madia viene confermata? Non ha senso”.

L’infermiere bocciato alla scorsa prova allarga le brac­cia. Non era il primo concor­so che faceva alla Casson, tre prove superate e una chiamata per prendere servi­zio, rifiutata perché lo stesso giorno aveva iniziato a lavo­rare nell’ospedale di Chiog­gia. “Nelle prove precedenti c’erano sì delle domande più legislative, ma non in modo così esagerato”.

Nei giorni successivi alla prova, sul sito della Rsa è sta­to pubblicato un file che avrebbe dovuto contenere le soluzioni della prova. “Tuttavia era bianco, le ri­sposte esatte non c’erano. Le ho cercate nei manuali, ma non sono mai riuscito a tro­varle”.

Gli amministratori della RSA “Casson” di Chioggia rassicurano “i nume­ri del personale rientrano pienamente nello standard infermieristico richiesto dal­ la Regione”.

Standard rispettato anche grazie alla convenzione con Usl 3 che fino a fine settem­bre permette di coprire tutti i turni.

Redazione NurseTimes

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