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L’inquinamento da polveri sottili aumenta il rischio di cancro al seno del 30%. Lo Studio

Un nuovo studio presentato al congresso della Società europea di oncologia medica (ESMO) a Madrid ha rivelato un collegamento allarmante tra l’esposizione a polveri sottili e il rischio di cancro al seno. Questo studio, denominato “Cohort (NCT03285230),” rappresenta il primo tentativo di esaminare gli effetti cumulativi dell’esposizione all’inquinamento atmosferico sia in ambito residenziale che professionale.

Le conclusioni dello studio hanno dimostrato che le donne che vivono e lavorano in aree ad alto livello di inquinamento da polveri sottili affrontano un rischio aumentato di quasi il 30% di sviluppare il cancro al seno.

Il dato è stato presentato da Béatrice Fervers, responsabile del Dipartimento di prevenzione oncologica del Comprehensive Cancer Centre Léon Bérard in Francia. Secondo il dottor Fervers, “I nostri dati hanno mostrato un’associazione statisticamente significativa tra l’esposizione prolungata alle polveri sottili, sia a casa che sul luogo di lavoro, e il rischio di cancro al seno.”

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Questo studio mette in luce la natura insidiosa delle polveri sottili, che possono penetrare profondamente nei polmoni e nel flusso sanguigno, venendo quindi assorbite nei tessuti del seno e di altri organi. Inoltre, ci sono prove che suggeriscono che gli inquinanti atmosferici possano alterare la struttura del seno.

Secondo i ricercatori, è fondamentale ora esaminare se queste particelle inquinanti permettano alle cellule del tessuto mammario con mutazioni preesistenti di espandersi e favorire l’insorgenza del tumore, possibilmente attraverso processi infiammatori, simili a quanto osservato nei non fumatori con cancro ai polmoni.

Il dottor Fervers ha sottolineato la preoccupazione riguardo alle particelle inquinanti nell’aria e alle particelle microplastiche di dimensioni simili, che entrano nell’ambiente senza che se ne comprenda appieno il potenziale nell’indurre il cancro.

Pertanto, c’è un urgente bisogno di condurre studi di laboratorio approfonditi per valutare gli effetti di queste piccole particelle inquinanti sulla latenza, il grado, l’aggressività e la progressione dei tumori al seno.

Inoltre, il professor Jean-Yves Blay, direttore delle politiche pubbliche dell’ESMO, ha dichiarato: “Ora esistono forti prove epidemiologiche e biologiche del legame tra l’esposizione alle particelle PM 2,5 e il cancro, e ci sono buone ragioni cliniche ed economiche per ridurre l’inquinamento al fine di prevenire i tumori”.

Questo studio rappresenta un importante passo avanti nella comprensione del ruolo dell’inquinamento atmosferico nella salute delle donne, sottolineando l’importanza di ridurre l’inquinamento dell’aria per la prevenzione dei tumori al seno. Gli esperti sperano che tali scoperte stimolino ulteriori ricerche e azioni per proteggere la salute delle persone in tutto il mondo.

Redazione Nurse Times

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