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Infermieri verso la Svizzera, Opi Varese e Como: “Fermate la fuga”

Nel corso di un incontro con alcuni rappresentanti di istituzioni ed enti i presidenti Filippini e Chindamo hanno chiesto iniziative concrete per arginare il fenomeno dell’esodo di infermieri verso la vicina Svizzera.

“I cittadini hanno bisogno degli infermieri per la loro salute, e gli infermieri hanno bisogno della politica per continuare a sostenere il sistema. Perché la salute di una regione passa dalle mani dei suoi professionisti”. Così Aurelio Filippini e Giuseppe Chindamo, presidenti di Opi Varese e Opi Como, che nei giorni scorsi hanno partecipato a un incontro sulla ricerca di soluzioni concrete per rendere più attrattiva la professione infermieristica nelle zone di confine e porre un freno all’esodo verso la vicina Svizzera.

Di recente l’assessore lombardo al Welfare, Guido Bertolaso, ha sostenuto la necessità di correttivi e incentivi per trattenere gli infermieri, soprattutto nelle zone di confine. Una missione che passa anche dalla previsione di un aumento dei loro stipendi.

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Ora i presidenti di Opi Varese e Opi Como tornano a chiedere impegni concreti in difesa degli infermieri, preoccupati degli ultimi dati relativi al numero di professionisti che scelgono di lasciare il lavoro in Italia per opportunità meglio retribuite oltreconfine. I dati cantonali confermano infatti il trend in crescita, registrando la fuga in Svizzera di oltre 350 professionisti della salute (il 90% infermieri) nel triennio 2020-2022. In pratica, oltre il doppio rispetto ai trienni precedenti.

Nel corso del recente incontro, tenutosi a Varese, Filippini e Chindamo si sono confrontati con la parlamentare Maria Chiara Gadda, con Massimo Mastromarino, sindaco di Lavena Ponte Tresa e presidente dell’Associazione dei Comuni di Frontiera, e col consigliere regionale Giuseppe Licata.

Numerose le proposte presentate, tra cui: dagli sgravi sugli affitti allo sconto benzina, passando per un assegno di confine, come già accaduto in passato per le forze dell’ordine. Tutti i presenti si sono impegnati a portare la voce degli infermieri a enti e istituzioni da loro rappresentate in occasione dell’incontro.

L’incontro si è tenuto a latere di un evento di sensibilizzazione promosso da C.A.O.S. Varese (Centro ascolto operate al seno) e da Opi Varese, in collaborazione con ASST dei Sette Laghi / SSD Breast Unit e sindacato di polizia SAP. Per l’ccasione è stato realizzato un open day di visite senologiche gratuite, finalizzato alla prevenzione del tumore alla mammella per le donne appartenenti al corpo della Polizia di Stato.

Redazione Nurse Times

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