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Infermieri. Rinnovo contratto 90 euro lordi: restiamo i professionisti meno pagati d’Europa

Proprio di questi giorni è la notizia dell’emanazione delle linee di indirizzo sul rinnovo contrattuale del comparto sanità che tradotto in soldoni dovrebbe equivalere ad un aumento medio e lordo di soli 90 euro mensili che fanno coppia con gli 80 dello scorso contratto

Considerando che:

  • questo contratto nascerà già scaduto il triennio sarà 2019/2021 considerando che sarebbe stato INACCETTABILE anche senza la pandemia;
  • non c’è menzione alcuna nemmeno di una contrattazione separata all’interno del comparto per le professioni sanitarie;
  • non c’è menzione alcuna dei livelli di staffing e che non c’è menzione alcuna della valorizzazione delle competenze avanzate dal momento che senza soldi non si può valorizzare proprio nulla;
  • anche sulle indennità non c’è una sola parola per cui resteranno quelle in lire che equivalgono a pochi euro;
  • a quanto pare c’è una grande urgenza di chiudere questo contratto entro la fine dell’anno perché anche da questo dipende l’arrivo dei soldi Europei del Recovery Fund.

Di cosa stiamo parlando se non della consueta mancetta per i poveri infermieri?

Di cosa vogliamo gioire? Non ci siamo affatto, continueremo ad essere tra i peggio pagati in Europa; continueremo ad essere incatenati in un comparto che ormai ci sta troppo stretto, ad essere sfruttati e vilipesi nella nostra dignità di lavoratori, ma anche di professionisti.

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Gli infermieri italiani meritano molto di più!

Ormai non è più solamente una questione economica, ma è diventata QUESTIONE DI DIGNITA’.

La dignità di essere professionisti e lavoratori; la dignità di una comunità professionale che con la pandemia e già anche ben prima hanno dimostrato di essere indispensabili ed infungibili per la salute di tutti.

Quei professionisti che hanno salvato l’intero sistema salute nazionale in silenzio e senza polemiche hanno solo dato fino allo stremo, osannati dal mondo intero e dimenticati dall’Italia!

La dignità di quei professionisti che da almeno 20 anni pongono sul piatto l’intera questione infermieristica: mai ascoltati come se fossero ombre, fastidiosi rumori di fondo, esattamente come se non ci fossero mai stati!

Eppure ciò che chiedono a gran voce sono cose di buon senso e soprattutto sono soluzioni utili per tutti i cittadini.

Tanta cecità, tanto accanimento e tanto desolante disinteresse sono oramai inaccettabili.

Cosa vogliono gli infermieri Italiani per il prossimo contratto e per le prossime scelte di politica sanitaria?

  1. CONTRATTAZZIONE FUORI DAL COMPARTO O QUANTO MENO PER IL MOMENTO UN AREA CONTRATTUALE SEPARATA E CON FINANZIAMENTI AUTONOMI E COSPICUI COME PONTE PER UN CONTRATTO FUORI DAL COMPARTO
  2. VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE AVANZATE AD INIZIARE DALLE EXPERTICE, DELLE SPECIALIZZAZIONI (MASTER) E DELLA DIRIGENZA CHE POTRA’ ESSERE SIA CLINICA CHE ORGANIZZATIVA O FORMATIVA (MAGISTRALE) PER TUTTI I POSSESSORI E GLI AVENTI DIRITTO E NON SOLO PER I SOLITI POCHI ELETTI
  3. UN CONTRATTO CHE SIA UNICO PER TUTTI SIA PUBBLICO CHE PRIVATO PER METTERE FINE ALLO SFUTTAMENTO SELVAGGIO DEI COLLEGHI NEL PRIVATO E RENDERE PIU’ ATTRATTIVO ANCHE QUESTO AMBITO
  4. ASSUNZIONI REALI ED A TEMPO INDETERMINATO CHE METTANO FINE DEL PRECARIATO SOTTO OGNI SUA FORMA
  5. FINE DEL VINCOLO DI ESCLUSIVA CON UNA LAUTA INDENNITA’ PER CHI DECIDERA’ DI MANTENERLO PER LIBERARE RISORSE UMANE CHE AL MOMENTO SONO DAVVERO POCHE
  6. RIFORMA GENERALE DEL SISTEMA SALUTE: PASSARE DAL CURARE AL PRENDERSI CURA RECUPERANDO IL RAPPORTO CON I TERRITORI E TANTI CONCETTI DELLA 833/78
  7. RIVISITAZIONE DEI CORSI DI LAUREA CON AMPLIAMENTO IMPORTANTE DEI POSTI DISPONIBILI ISTITUZIONE DELLA FACOLTA’ DI NURSING
  8. UN SISTEMA SALUTE PROATTIVO ED INCLUSIVO, MA SOPRATUTTO PUBBLICO PER TUTTI I CITTADINI
Gli infermieri hanno dato tutto al loro paese in questi anni ed in questa pandemia, oltre le loro stesse possibilità, pagando un prezzo altissimo pur di non abbandonare nessuno, nonostante tutti e noi per primi siamo stati abbandonati dalla politica e dal sindacato.

Abbiamo lavorato con addosso i sacchi neri utilizzati per i rifiuti perchè non c’erano le tute, indossando i pannoloni perchè non potevamo permetterci nemmeno di andare in bagno perchè bardati.

Gli infermieri hanno pagato un tributo altissimo in termini di vite perse e di colleghi contagiati (87 infermieri deceduti e circa 109mila gli infettati) proprio perchè non avevamo i necessari DPI nonostante il piano pandemico nazionale (tra l’altro mai aggiornato dal 2006) prevedessero scorte adeguate di questi strumenti.

Abbiamo rinunciato a ferie e riposi ed alle nostre famiglie.

Per tutti i sindacati dal primo all’ultimo una menzione particolare

Fin da oggi vi diffidiamo dal firmare accordi in nome degli infermieri e che non comprendano le nostre sacrosante richieste.

Gli infermieri sono stanchi e schifati della retorica spicciola, quella degli eroi, quella delle monetine da 2 euro, quella della candidatura al premio Nobel, quella dei ringraziamenti dei ministri.

GLI INFERMIERI ORA VOGLIONO I FATTI. Se non avete soldi prendeteli dai vitalizi che avete ridato a politici corrotti e condannati, prendeteli dai vostri stipendi da 15000 euro al mese; noi a mala pena ne prendiamo 1500.

Angelo De Angelis

Angelo De Angelis

Diploma di INFERMIERE PROFESSIONALE presso Centro idattico Polivalente Pio Istituto ed Osperali Riuniti ROMA nel 1980 Dal luglio 1980 INFERMIERE presso ospedale S.Giovanni Roma strumentista in C.O. chirurgia generale, infermiere in pronto soccorso chirurgico,medico e successivamente cardiologio Dal 1990 infermiere in ambulanza B.L.S A.L.S CENTRALE OPERATIVA DAL 2008 INFERMIERE presso CENTRO DI ASSISTENZA DOMICILARE ASL RM1 accoglienza e supporto agli utenti e famigliari coordinamento e consulenza agli infermieri nel territorio Nel 2013 LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE INFERMIERISTICHE ED OSTERICHE presso università SAPIENZA DI ROMA

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