Intorno alle 20 di lunedì, al Pronto soccorso dell’ospedale Galliera di Genova, un infermiere è stato colpito con un pugno sul volto per difendere una collega, è stato colpito con un pugno al volto mentre cercava di difendere un collega dall’aggressione di un paziente che dava in escandescenza, poi portato via dalle forze dell’ordine. Nonostante la violenza subita, il sanitario ha proseguito il turno fino al mattino, quando si è fatto registrare per la refertazione in Pronto soccorso.
In una nota la direzione dell’ospedale esprime “la sua vicinanza al personale coinvolto ed è riconoscente del forte spirito di abnegazione con il quale l’infermiere ha affrontato l’increscioso episodio, continuando a garantire il servizio nei confronti degli altri utenti”. Aggiungendo che “quanto è avvenuto ci rende orgogliosi della squadra di professionisti che ogni giorno, al Galliera così come nelle altre strutture sanitarie aziendali, svolge il proprio lavoro con passione e competenza”.
“All’infermiere e a tutto il personale sanitario dell’ospedale va la nostra incondizionata solidarietà – affermano lo stesso Gratarola e il governatore Giovanni Toti –. Siamo convinti che servano norme più severe per chi compie simili gesti, ancor più gravi perché rivolti contro chi ogni giorno lavora con grande professionalità per assistere e curare chi è in una situazione di fragilità, senza mai dimenticare l’impegno profuso da tutto il personale sanitario in prima linea negli anni durissimi della pandemia”.
E ancora: “È bene anche ricordare che chiunque si renda responsabile di reati contro gli operatori sanitari non fa altro che favorire l’allontanamento del personale sanitario da contesti emergenziali come il pronto soccorso, con il rischio di un ulteriore impoverimento”.
Ricordiamo che a inizio agosto la Regione e Alisa avevano diffuso in tutti gli ospedali e gli ambulatori liguri un manifesto contro la violenza ai danni del personale sanitario. “Nell’ambito della campagna di contrasto alla violenza nei confronti degli operatori sanitari abbiamo aggiunto anche questo elemento di sensibilizzazione nei confronti degli utenti – ha concluso l’assessore alla sanità Angelo Gratarola -. Si tratta di un cartello affisso soprattutto nei luoghi a rischio, dove episodi di violenza verbale o fisica possono essere più frequenti”.
Redazione Nurse Times
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