Ecco l’iniziativa varata dall’assessorato alla Sanità della Regione Liguria per combattere il fenomeno delle aggressioni.
L’assessorato alla Sanità della Liguria ha adottato un’iniziativa mirata a combattere l’odioso fenomeno della violenza contro il personale sanitario, che a livello regionale ha raggiunto numeri allarmanti, con ben 331 aggressioni fisiche o verbali denunciate nei primi sei mesi del 2023. Si tratta di un manifesto che ricorda, nelle nove lingue più diffuse sul territorio (inglese, francese spagnolo, tedesco, portoghese, polacco, cinese, rumeno, russo, albanese, arabo), come tale forma di violenza rappresenti un reato perseguibile penalmente.
Per l’esattezza, il messaggio, che sarà affisso in tutte le strutture sanitarie della Liguria, recita: “Offendere o aggredire verbalmente o fisicamente gli operatori di questa struttura è un reato. Qualsiasi atto di violenza non sarà tollerato e verrà prontamente segnalato all’autorità giudiziaria”.
Spiega l’assessore regionale alla Sanità della Liguria, Angelo Gratarola: “Nell’ambito della campagna di contrasto alla violenza nei confronti degli operatori sanitari ritengo opportuno aggiungere anche questo elemento di sensibilizzazione nei confronti degli utenti. Si tratta di un cartello che verrà affisso soprattutto nei luoghi a rischio, dove episodi di violenza verbale o fisica possono essere più frequenti. Il cartello, già utilizzato anche in altre realtà, riporta una frase che richiama il reato, e la stessa è tradotta nelle più importanti lingue presenti sul nostro territorio: un messaggio forte e chiaro. L’invito che ho formulato a tutti i direttori è quello di darne la più ampia affissione, affinché anche questo possa essere un utile strumento di deterrenza a un odioso fenomeno”.
Aggiunge Filippo Ansaldi, direttore generale di Alisa: “Questo manifesto ha un duplice valore. In primo luogo deve ricordare a tutti che chi aggredisce, anche solo verbalmente, un operatore sanitario è perseguibile penalmente. Ma questo vuole essere anche un messaggio a chi lavora nei nostri ospedali, prendendosi cura dei pazienti con grande dedizione e sacrificio. Sappiamo bene che in certe occasioni questa abnegazione non viene riconosciuta, e ciò può essere frustrante. E’ dunque prioritario portare avanti tutte le iniziative del caso, per evitare che si verifichino ancora episodi come quelli denunciati anche nei primi sei mesi di quest’anno in Liguria”.
Redazione Nurse Times
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