Uno studio pubblicato su "Scientific Reports" evidenzia che alcune particelle che compongono l’inchiostro dei tattoo (impurità, pigmenti organici ed inorganici) passano in circolo ematico, andando a depositarsi a livello delle stazioni linfonodali.
Di nuovissima attitudine è divenuto il tatuaggio a fluorescenza.
È stato condotto uno studio in Germania da cui sono emersi i rischi per la salute e l’invito ad approfondire le indagini.
Uno studio pubblicato su “Scientific Reports” evidenzia che alcune particelle che compongono l’inchiostro dei tattoo (impurità, pigmenti organici ed inorganici) passano in circolo ematico, andando a depositarsi a livello delle stazioni linfonodali.
La grandezza delle particelle che migrano è nell’ordine dei nanometri, tant’è vero che si parla a tal proposito di nanoparticelle tossiche.
La composizione chimica dei colori (non tutti, ndr) è sostanzialmente fatta da elementi in grado di “saldarsi” alla regione sulla quale vengono applicati.
Purtroppo nella black list degli elementi dannosi per la salute e che si ritroverebbero troviamo:
Il tatuaggio è invisibile di giorno alla luce solare, ma luminoso e chiaro di notte sotto lampade a raggi Ultravioletti.
I tatuaggi fluo vengono realizzati grazie a un pigmento chiamato Uv Blacklight Ink o UV reactive, che, oltre ad essere più complessi da stendere sul corpo e più densi sono più costosi e volatili a lungo andare (sia perché “smaltiti” dalla pelle e sia all’esposizione dei raggi solari).
I pericoli dei Blacklight Ink possono essere considerati sovrapponibili a quelli tradizionali.
La F.D.A. (Food and Drug Administration) li categorizza al pari di tossicità degli inchiostri per stampanti.
Per dare l’effetto luminoso e fluorescente è utilizzato il fosforo nell’inchiostro che reagisce quando esposto ai raggi UV e riflette la luce indietro, creando un “bagliore”.
Anche in tal caso gli effetti avversi locali sono i tipici dei tradizionali (infiammazione della parte scelta per il tatuaggio, reazione allergica, eruzioni vescicolari) e gli effetti avversi sistemici sono sovrapponibili.
CALABRESE Michele
Fonte:
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