Lo storico sindacato di categoria si è piazzato sul podio con 217 voti, a un soffio da Uil (233) e Cisl (224), ma, confrontando questi 217 voti con gli appena 5 del 2015, il risultato appare ancora più straordinario. A essere elette come rappresentanti delle Rsu locali sono ben cinque donne: Wilma Merlo (54 preferenze), Barbara Dall’Anese (42), Cristina Pivot (42), Gabriella Delfino (29) ed Enrica Bessone (24).
“La nostra vittoria è frutto di un entusiasmante lavoro di equipe, portato avanti giorno dopo giorno in corsia insieme a tutte le colleghe dell’ospedale ‘Umberto Parini’ di Aosta, che hanno reso possibile questa impresa. Mi piace dire che col talento si vincono le partite, ma col lavoro di squadra e di intelligenza si vincono i campionati”. Così Barbara Dall’Anese, rappresentante sindacale Nursing Up Aosta, commenta le elezioni delle Rsu locali. “Si tratta di un risultato sorprendente – continua –, su cui abbiamo lavorato soprattutto negli ultimi mesi, parlando di ciò che è avvenuto durante il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro del comparto sanità 2016-2018. Un rinnovo controverso, nel quale noi non ci rispecchiamo affatto”.
Andando un po’ indietro, la delegata racconta come mai ha scelto Nursing Up: “Mi sono iscritta al sindacato di categoria perché mi sembrava la cosa più giusta da fare per sentirmi maggiormente rappresentata e per vedermi riconosciuta la dignità professionale che ogni infermiere merita, dopo lunghi anni di studio universitario e di specializzazioni. Poi mi hanno chiesto di diventare referente proprio nel momento in cui è venuta fuori la magagna del Ccnl e la protesta che ne è conseguita”.
Sono i mesi degli scioperi degli infermieri proclamati al livello nazionale: il 23 febbraio, in coincidenza con la firma dei confederali all’Aran della pre-intesa del contratto, e la due giorni di sciopero del 12 e 13 aprile scorsi, che hanno visto il blocco delle attività di ospedali, Asl e ambulatori. Alle agitazioni aderiscono il 70-80% dei professionisti sanitari, creando disagi e sospensioni nelle sale operatorie di tutta Italia.
“In un momento tanto impegnativo – prosegue l’infermiera Nursing Up – ci siamo dedicate a informare i colleghi su quello che stava succedendo e ci siamo ritrovate a formare un gruppo davvero compatto di persone motivate. E così è iniziato il nostro tamtam, perché mai come adesso gli infermieri sono consapevoli delle proprie esigenze e vogliono rivendicare i propri diritti. Quello su cui abbiamo puntato è stato il riconoscimento della dignità professionale. La nostra è stata né più né meno una campagna d’informazione a vantaggio della categoria a cui siamo orgogliose di appartenere e nemmeno noi credevamo ai risultati ottenuti”
.“Vogliamo migliorare la situazione drammatica della sanità pubblica – aggiunge l’infermiera –, lottando contro la carenza di personale e i turni massacranti a cui siamo sottoposti quotidianamente”. Ma la parola d’ordine è “devozione”, condita questa volta anche dalla consapevolezza di esserci: “Forti della rappresentatività, contiamo di chiedere maggior rispetto per i professionisti sanitari e far sentire la nostra voce più forte, perché legittimata dal numero di voti ricevuti nelle Rsu. Un voto plebiscitario dei colleghi della Val d’Aosta, che ringrazio dal profondo del cuore”.
Oltre ad aver conquistato la maggiore rappresentatività nazionale, Nursing Up si è affermato per il 2018 anche come sindacato maggiormente rappresentativo nel comparto sanità della regione autonoma Valle d’Aosta perché possiede il requisito numerico previsto dalla Legge regionale n. 22/2010. Infatti, al 31 dicembre 2017, ha ormai raggiunto quota 10,49% di propri iscritti, rispetto a tutto il personale aderente ai sindacati nel comparto, mentre, per quanto attiene alla percentuale delle preferenze riportate dalla lista dei 16 candidati Nursing Up rispetto al totale dei votanti, il numero dei voti conseguiti dalla lista di quest’ultimo è pari al 19,53% di tutti i votanti del medesimo comparto sanità.
Redazione Nurse Times
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