Venerdì 13 novembre è calato all’improvviso il sipario del governo sulla valorizzazione del personale della sanità, e questa volta si è elevata un’onda lunga di rabbia e di sdegno da parte delle professioni sanitarie e socio sanitarie e dipendenti tutti della sanità pubblica.
Così il Segretario Generale della FIALS, Giuseppe Carbone, in una nota odierna al Presidente Conte e a tutti i ministri riuniti oggi nel Consiglio dei Ministri per varare il ddl sulla legge di bilancio 2021.
Il Governo con la bozza diffusa dai media del disegno di legge bilancio 2021, ha previsto aumenti medi economici di oltre 300 euro mensili, dal mese di gennaio 2021, per i medici e dirigenti della sanità – aumento del 27 per cento dell’indennità di esclusività – e solo 2 euro al giorno per una indennità professionale infermieristica, motivando che solo queste due categorie meritano la valorizzazione per l’impegno profuso in questa pandemia da Covid-19.
Doveroso, da parte del governo, chiosa Carbone, il riconoscimento al personale medico ed infermieristico per il loro elevato senso di responsabilità ed impegno professionale, in prima linea assoluta in questa fase pandemica, reggendo un sistema sanitario che ha dimostrato tutte le sue carenze organizzative.
Ma chiudere il sipario a tutte le altre professioni sanitarie risulta “un insulto” grave e una discriminazione “di genere professionale” ma anche un pugno allo stomaco, proprio in questa seconda fase pandemica, che vede gli altri professionisti sanitari, dal tecnico di radiologia medica, all’assistente sanitario, ai tecnici della prevenzione, come i tanti operatori socio sanitari, più affaticati e logorati rispetto la primavera precedente e vivere in uno stato di ansia e timore, paura di essere contagiati e di contagiare tornando a casa e dare il massimo delle loro competenze e capacità professionali.
Questo Governo, questo Consiglio dei Ministri odierno, ne prenda atto e modifichi il disegno di legge della manovra finanziaria e riconosca, a partire dal 1° gennaio 2021, l’esclusività del rapporto di lavoro delle professioni sanitarie con l’”indennità di esclusività” per tutte le 22 professioni sanitarie e l’”indennità specifica professionale” diversificata che tenga conto delle funzioni, competenze, autonomia e responsabilità e presa in carico del paziente e continuità assistenziale espresse delle singole categorie professionali, alla pari della dirigenza medica e sanitaria, perché non sussiste un solo motivo per differenziare il riconoscimento giuridico, normativo ed economico.
Ma il Governo, il Consiglio dei Ministri odierno, asserisce Carbone, tenga anche conto di tutti gli altri dipendenti della sanità ed integri le risorse economiche per il rinnovo contrattuale scaduto da oltre due anni perché “non è dignitoso” un aumento economico medio lordo mensile dal gennaio 2021 di circa 85 euro.
Diversamente, conclude Carbone, la FIALS non starà ad assistere alla chiusura del sipario agli operatori sanitari e scenderà in piazza per manifestare lo sdegno contro questo governo e parlamento e per la tutela professionale degli operatori, per la loro tutela della salute e quella dei cittadini.
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