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Gli infermieri dell’Emilia Romagna scrivono al Rettore di Ferrara: “Nessuna commissione per MED/45 senza rappresentanti della Professione”

Lo avevamo annunciato nel nostro articolo (Vedi articolo): Il Magnifico Rettore dell’Università di Ferrara Prof. Giorgio Zauli decide di escludere gli infermieri nella commissione per un concorso di ricercatore del SSD Med/45. 

Ed ecco che arriva la lettera del coordinamento degli Ordini delle Professioni Infermieristiche dell’Emilia Romagna, che, in una lettera al Rettore dell’Università di Ferrara, chiede di rivedere il suo decreto con cui, modificando la scelta iniziale fatta ad aprile, in pieno mese di agosto ha escluso del tutto dalla commissione d’esame per un posto di ricercatore nel settore MED/45 (Scienze infermieristiche) gli infermieri.

E questo per di più completando la commissione con professori del settore “Igiene generale”, sicuramente non del tutto a conoscenza delle caratteristiche fondanti delle Scienze infermieristiche. 

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Manifestando al Rettore contrarietà all’accaduto, il Coordinamento degli Ordini emiliano romagnoli, sottolinea che al di la delle motivazioni che hanno spinto alla sostituzione, non sia stato scelto un altro componente – pure in presenza di ampia disponibilità e considerando il fatto che gli iscritti ai Corsi di Laurea in Infermieristica rappresentano circa il 70% di tutta la Facoltà di Medicina – appartenente al ruolo MED/45, “sicuramente più vicino alla Professione e adatto a tale valutazione didattica, considerando il livello raggiunto dalla Professione Infermieristica nell’ultimo quarto di secolo”.

Gli Ordini dell’Emilia-Romagna sottolineano nella lettera al Rettore Zauli che in caso la commissione non venga ulteriormente modificata e gli indispensabili equilibri ristabiliti, inserendo un rappresentante della Professione, intende “impugnare il decreto rettorale nelle sedi opportune, a tutela della Professione e dei numerosi professori SSD MED/45 disponibili che la rappresentano”.

“È necessario che si inizi a dare al settore infermieristico – scrivono gli OPI dell’ER – il giusto riconoscimento e la giusta valutazione a livello culturale e professionale. Appare evidente da questi episodi che non dovrebbero mai più accadere, che una riforma dell’iter formativo di livello universitario rappresenta uno dei punti cardine per il nuovo mandato della Federazione. 

Gli infermieri non possono più accettare che il loro ruolo sia svilito e lasciato a un livello residuale rispetto alla Professione che rappresentano, che deve avere invece il massimo riconoscimento e la massima tutela non solo per i professionisti che ne fanno parte, ma anche per una forma di rispetto verso gli stessi assistiti che riconoscono le loro doti e professionalità e che chiedono il loro intervento proprio nei momenti di massima difficoltà per la propria salute”.

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