GIMBE: “Giusto celebrare i 40 anni del Ssn, ma servono investimenti e riforme di rottura”

La Fondazione presieduta da Nino Cartabellotta ha consegnato al ministro Grillo il logo realizzato per il compleanno del Servizio sanitario nazionale (comunicato stampa).

Il ministro della Salute, Giulia Grillo, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha celebrato ufficialmente il 40esimo compleanno del Servizio sanitario nazionale (Ssn), modello di sanità pubblica ispirato da principi di equità e universalismo, finanziato dalla fiscalità generale, che ha prodotto eccellenti risultati di salute e che tutto il mondo continua a invidiarci.

Ripercorrendo la storia del Ssn, il ministro ha ribadito alcuni paletti fondamentali per il futuro: mantenere nel Dna della sanità pubblica universalismo, gratuità ed equità; garantire la periodica manutenzione della “più grande opera pubblica del nostro Paese”; non cedere alla privatizzazione dei diritti fondamentali dei cittadini. Dal canto suo, il presidente Mattarella ha ringraziato tutti i protagonisti che in 40 anni hanno scritto un pezzo di storia importante del nostro Paese.

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«Purtroppo in questi 40 anni – afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBEi cittadini italiani non hanno acquisito piena consapevolezza che il nostro Paese dispone di un Ssn che si prende cura della nostra salute e che, in qualità di “azionisti di maggioranza”, tutti siamo tenuti a tutelare, ciascuno secondo le proprie responsabilità, siano esse pubbliche o individuali».

Purtroppo la ricorrenza cade in un momento particolarmente difficile, come dimostrato dalle analisi della Fondazione GIMBE che hanno recentemente “diagnosticato” il Ssn come un quarantenne affetto da quattro “patologie”: imponente definanziamento pubblico, eccessivo ampliamento del “paniere” dei livelli essenziali di assistenza (Lea), sprechi e inefficienze, espansione incontrollata dell’intermediazione assicurativa. Inoltre lo stato di salute del Ssn è influenzato da due “fattori ambientali”: la collaborazione (non sempre leale) tra Stato e Regioni e le aspettative (spesso irrealistiche) di cittadini e pazienti.

«Se vogliamo realmente mantenere un Ssn a finanziamento prevalentemente pubblico, preservando i principi di equità e universalismo definiti dalla Legge 833/78 – commenta il presidente –, è urgente mettere in atto un “piano terapeutico” personalizzato, in grado di modificare sia la storia naturale di queste quattro “malattie”, sia di ridurre al minimo l’impatto dei fattori ambientali»

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Le proposte della Fondazione GIMBE spaziano dal graduale e consistente rilancio del finanziamento pubblico allo “sfoltimento” dei Lea secondo evidenze scientifiche e principi di costo-efficacia; dalla costruzione di un servizio socio-sanitario nazionale a una inderogabile riforma della sanità integrativa; dal piano nazionale di disinvestimento dagli sprechi a quello di informazione scientifica di cittadini e pazienti; da maggiori capacità di indirizzo e verifica dello Stato sulle Regioni (nel pieno rispetto delle loro autonomie) al rilancio delle politiche del personale; dalla revisione dei criteri di compartecipazione alla spesa alla sana integrazione pubblico-privato. Tutte azioni che richiedono, indipendentemente dal colore dell’Esecutivo, un preciso programma politico, adeguati investimenti e riforme di rottura. Perché oggi, al Ssn, non basta una “manutenzione ordinaria”, ma serve un radicale cambio di rotta, che ne garantisca la sopravvivenza.

«La Fondazione GIMBE – conclude Cartabellotta –, tramite il proprio Osservatorio, sta monitorando l’attuazione del programma per la sanità messo nero su bianco nel “Contratto per il Governo del Cambiamento” e confida molto nella determinazione del ministra Grillo. Tuttavia, se vogliamo garantire alle generazioni future un servizio sanitario pubblico, equo e universalistico, le celebrazioni del 40esimo compleanno del Ssn devono essere lette come ultima occasione sia per diffondere la consapevolezza che si sta silenziosamente sgretolando una grande conquista sociale, sia per rimettere la sanità pubblica al centro dell’agenda politica, destinando adeguate risorse e mettendo in campo le riforme necessarie ad assicurare lunga vita al Ssn».

Con l’obiettivo di aumentare la sensibilizzazione pubblica sull’importanza di un “servizio” di natura “nazionale”, che si prende cura della salute di 60 milioni di persone, in occasione dell’evento celebrativo il presidente Cartabellotta ha consegnato al ministro Grillo il logo realizzato dalla Fondazione GIMBE per i 40 anni del Ssn (vedi immagine). In questa ricorrenza è doveroso celebrare quello che abbiamo costruito, ma occorre soprattutto diffondere la consapevolezza di quello che rischiamo di non avere più, perché, di fatto, la sanità pubblica è come la salute: ti accorgi che esiste solo quando l’hai perduta.

Redazione Nurse Times

 

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