Un articolo pubblicato sul Corriere della Sera e più precisamente nell’inserto “CorriereSalute” approfondisce una tematica riguardante le specializzazione infermieristiche. Viene definita la figura dell’infermiere genetista.
Questo è quanto apparso sulla testata nazionale:
Tale figura è già presente nel nord Europa, si tratta infatti del Genetic Nurse, ovvero l’infermiere genetista.
In un articolo di Antonio Torella, pubblicato nel mese di novembre 2015, è stata intervistata Lea Godina, una delle poche infermiere specializzate in Italia.
“Possiamo definire il Genetic Nurse come un infermiere con una specifica formazione in genetica, in cui la pratica include l’accertamento, la pianificazione, lo sviluppo e la valutazione della dimensione fisica, etica, spirituale e psico-sociale dei consultanti e dei famigliari che hanno problemi genetici. Un Genetic Nurse deve essere in grado di:
• Identificare le persone che potrebbero trarre beneficio da informazioni genetiche e servizi;
• personalizzare la modalità d’assistenza;
• sostenere il probando a prendere decisioni informate e consapevoli;
• dimostrare le conoscenze del ruolo della genetica e altri aspetti correlati nella specifica condizione del cliente;
• fornire le informazioni necessarie dei test genetici compresi i limiti;
Una specializzazione ancora poco conosciuta in Italia – prosegue l’articolo del Corriere della Sera – ma già una realtà nei Paesi anglosassoni dove da tempo svolgono funzioni in gran parte autonome e specializzate. In Italia operano alcuni infermieri specializzati, ma il loro numero è insufficiente, nonostante sia una figura prevista nei Servizi di Genetica Clinica, sulla base delle indicazioni europee e degli standard di qualità.
Esistono oltre 8.000 malattie rare conosciute, per metà delle quali esistono dei test genetici specifici. L’infermiere genetista interviene supportando le persone affette da una patollo già genetica o dei soggetti a rischio. Il supporto è rivolto anche alla famiglia della persona affetta alla quale viene ofretto sostegno psicologico e supporto per l’intero processo decisionale.
Simone Gussoni
Fonte: Corriere della Sera, Ipasvi Bologna
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