Infermieri

Fials Basilicata: manifestazione del 25 marzo.

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa della Fials Basilicata in merito alla manifestazione del 25 marzo.

Nel minuto di silenzio finale dedicato ai colleghi caduti nella battaglia al Coronavirus c’è il senso profondo della manifestazione indetta dalla Fials-Confsal nel centro di Potenza. Quei lavoratori della sanità provenienti da tutta la regione composti, ben distanziati, con i volti coperti dalle mascherine hanno dato il segnale forte di una categoria che dopo aver dato tanto generosamente ora chiede il riconoscimento dei tanti sacrifici fatti.

La FIALS-Confsal ha chiamato i manifestanti in piazza per “non dimenticare” tutti i professionisti sanitari che con grande professionalità e dedizione hanno affrontato l’emergenza pandemica in questi mesi e per “manifestare” il disagio, la rabbia per i mancati riconoscimenti premiali e la paura per un “futuro” quanto mai incerto per il “rinnovo contrattuale”.

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Il discorso dal palco della segreteria regionale del sindacato autonomo, Luciana Bellitti, parte proprio da questa considerazione: “A questo encomiabile impegno la politica ha risposto in modo avvilente e ingrato. Sia il governo sia la giunta regionale prima si sono impegnati in un’autoreferenzialità verso gli operatori sanitari e successivamente in un “incongruo” riconoscimento premiale”.

Gli operatori sanitari si attendevano – ricorda Luciana Bellitti – una politica coesa del governo e della nostra regione nel destinare risorse economiche adeguate a una consistente “premialità. Invece, i decreti governativi hanno stanziato per la Basilicata € 4.123.278,00. La regione, che era autorizzata a impegnare risorse proprie fino a € 4.695.930,00 ha profondamente deluso le attese dei lavoratori. Si è distinta una premialità “ingrata”, scarse risorse economiche per gli operatori sanitari, un frettoloso “grazie” e “arrivederci”.

La Fials-Confsal invoca un vigoroso cambio di passo allo status quo. La pandemia ha reso chiaro a tutti che la sanità non è un costo ma un investimento. Servono interventi strutturali per il “rilancio della sanità pubblica” che passi attraverso il “riconoscimento professionale ed economico dei suoi professionisti e dipendenti. Non possiamo pensare di investire sulla Sanità e sul sistema Paese senza dare il giusto riconoscimento economico e professionale a chi ne costituisce il pilastro”.

Le nostre manifestazioni – incalza Luciana Bellitti – tendono a stimolare la Regione, a utilizzare le risorse del decreto “Rilancio” per aumentare i posti letto di terapia intensiva e sub intensiva, per investire sulla sanità territoriale, sull’ infermiere di famiglia, sugli assistenti sociali, infermieri, oss, sugli investimenti tecnologici: ecografi, tac, laboratori di analisi, robot.

Per questo la Fials chiede di avviare il rilancio della sanità con i fondi europei, aumentare la motivazione del personale con una retribuzione che si avvicini alla media europea e avviare, subito, il rinnovo contrattuale 2019-2021.

Non vorremmo assistere – mette le mani avanti la segretaria regionale della Fials – al licenziamento dei tanti dipendenti assunti per l’emergenza, sfruttati in condizioni lavorative che rasentano la precarietà e poi “gettati” via. Occorre invece un piano straordinario di assunzioni con il necessario reintegro degli organici dopo decennali tagli che hanno portato gli organici, specie infermieri e professioni sanitarie, a un livello “molto inferiore alla media europea”.

I conti per la Fials non tornano: “Ci aspettavamo un impegno da parte della Regione Basilicata a dare finalmente dignità agli operatori della sanità, non una pacca sulla spalla. I fondi stanziati dal governo con i decreti “cura Italia” e “rilancio Italia” non servono a “ringraziare tutti gli operatori della sanità”. Le risorse stanziate vanno unicamente a coprire le maggiori spese dell’emergenza, per pagare straordinari, le pronta disponibilità i e costi aggiuntivi delle pronte disponibilità forzate, oltre alle immense spese per corrispondere le indennità accessorie a tutti i nuovi assunti, a tempo determinato”.

I dipendenti della Sanità lucana – sottolinea Luciana Bellitti – saranno premiati con un’elemosina, una tantum per l’anno 2020, poiché la Regione non ha aggiunto risorse, utili anche per ottenere il riconoscimento dell’indennità di malattie infettive e di sub intensiva. E’ molto semplice premiare gli operatori sanitari con i residui delle risorse stanziate dal governo che si riducono a pochi spiccioli dopo aver sottratto i costi sostenuti dalle Aziende. E’ una vergogna. I professionisti sanitari chiedono riconoscimenti strutturali, aumenti in busta paga non un’elemosina “una tantum”

Questi i motivi delle rivendicazioni della Fials che chiede un rapido avvio della trattativa per il rinnovo contrattuale per dare realmente valore a professionisti, che si sono guadagnati sul campo il titolo di Eroi. Seguiranno altre manifestazioni regionali il 24 Luglio e 10 Settembre per poi culminare in una grande manifestazione nazionale il 19 Ottobre 2020 davanti a palazzo Chigi.

“Ormai – conclude emozionata Luciana Bellitti – non ci sono più gli applausi costanti ed emozionanti dei cittadini sui balconi o vicino gli ospedali per ringraziare tutti gli operatori sanitari, gli eroi stremati dal lavoro e flagellati nei loro volti in una lotta intensa al Covid-19”. Eroi che hanno vissuto solitudine, angoscia, morte, paura di portare nelle loro famiglie il contagio e di quelli che purtroppo la morte se li è portati via.

CHIEDO A TUTTI VOI UN MINUTO DI SILENZIO E DI RACCOGLIMENTO PER LE VITTIME DEL COVID.

E piazza Matteotti si ferma nell’omaggio.

La Redazione Nurse Times

Elena Barile

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