Esercito, l’operatore logistico della sanità e l’operatore sociosanitario sono finalmente realtà

Riceviamo e pubblichiamo un contributo a cura di Francesco Gentile, delegato Co.Ce.R. e Co.I.R.

Nuntio vobis gaudium magnum! Dopo mesi di incontri, discussioni, scambi di vedute, alterchi, arrabbiature, illusioni, disillusioni e speranze, finalmente le nuove figure di operatore logistico della sanità e operatore sociosanitario sono realtà.

La prima avrà il compito di supporto logistico al personale medico/infermieristico sostituirà l’ormai ex figura dell’aiutante di sanità e portaferiti-disinfettore, con il contestuale transito delle relative professionalità nel nuovo incarico principale (operatore logistico della sanità, per l’appunto). L’istituzione della seconda figura prelude invece al relativo processo di formazione.

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È quanto stabilito nella modifica apportata alla famigerata Circolare 6003, nella quale era in origine chiesta l’abrogazione dell’incarico ASA per farlo confluire nella figura di operatore informatico, limitante e lesiva del lavoro che gli ASA avevano svolto con solerzia e accortezza fino a quel momento. Una battaglia, quella contro la suddetta Circolare, che ha visto in prima linea i delegati, che non si sono risparmiati e hanno sempre fatto sentire la loro voce. Una voce che, prima di ogni altra, è diretta esplicazione della Categoria ASA.

Francesco Gentile

La modifica è rivoluzionaria, non solo perché consente agli ex ASA di vedersi riconosciute le proprie competenze mediante una catalogazione specifica (operatore logistico della sanità), ma anche perché permette la formazione di personale specializzato (nella fattispecie, l’operatore sociosanitario). È una vittoria che inorgoglisce il delegato Co.Ce.R. Esercito e Co.I.R. Comando Logistico Esercito, Francesco Gentile

, il quale a caldo non trattiene l’entusiasmo per l’importante traguardo raggiunto: «Questa è la dimostrazione della sinergia instaurata tra le autorità e la rappresentanza militare a tutti i livelli».

Essenziale l’intervento del ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, verso la quale Gentile spende parole lusinghiere: «Lei è l’incarnazione di quel voler fare che da sempre la contraddistingue. Un ringraziamento doveroso occorre tributarlo al Gen. C.A. Figliuolo, comandante logistico dell’Esercito che, sulla stessa linea d’azione del Ge. C.A. Deleverano e in totale unità d’intenti con il comandante della Sanità militare, Magg. Gen. Battistini, ha condotto con grande successo le fasi dell’approvazione della nuova figura dell’operatore logistico della sanità. Un plauso va al capo di stato maggiore dell’Esercito, Gen. C.A. Farina, per aver dato la massima priorità alla problematica dei graduati che operano in ambito sanitario. Un ringraziamento particolare ai Co.Ba.R. dei reparti sanitari del Comando logistico dell’Esercito, che hanno lavorato con costanza alla realizzazione del progetto e al Co.Ce.R. Esercito, supportato in tutto e per tutto il Co.I.R. Logistico nell’iter della soluzione dell’annosa questione».

Questo risultato, secondo Gentile, «rappresenta la messa in pratica dell’espressione latina Vincit qui patitur (Vince chi resiste). La perseveranza, il coraggio, l’insistenza nel perseguimento di obiettivi giusti e nobili, il duro lavoro, alla fine,  ripagano sempre».

Redazione Nurse Times

 

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