A diversi mesi dall’entrata in vigore della Legge 26 maggio 2023, n. 56, che ha convertito il decreto-legge 30 marzo 2023, n. 34, nel panorama delle professioni sanitarie si delineano domande senza risposta, incongruenze e paradossi. L’attenzione si concentra sull’articolo 13, che introduce un significativo allentamento del vincolo di esclusività per il personale infermieristico, ostetrico e tecnico-sanitario impiegato nel settore pubblico della sanità.
La modifica, estendendo la possibilità di svolgere prestazioni al di fuori dell’orario di servizio fino al 31 dicembre 2025, ha superato il precedente limite settimanale di 8 ore. Se inizialmente considerata come uno stop definitivo al vincolo di esclusività, la norma è ora avvolta da controversie, scetticismo e incertezza tra i professionisti coinvolti.
FIALS Milano Area Metropolitana ha risposto a questa complessa situazione organizzando un corso residenziale approfondito. L’obiettivo è stato chiarire le questioni controverse legate alla struttura della norma, alla sua interpretazione e all’applicazione pratica.
1. Provvisorietà persistente: nonostante la reintroduzione di un termine finale, la norma continua a essere provvisoria.
2. Richiamo all’art. 53 del d.lgs. 165/2001: le fattispecie di incompatibilità e cumulo di impieghi sono richiamate dalla normativa.
3. Stranezze nella libera professione: La disposizione sul “rispetto della normativa sull’orario di lavoro” sembra strana in quanto non impone al datore di lavoro di effettuare controlli.
4. Regime giuridico indefinito: Il regime giuridico, fiscale e previdenziale dell’attività consentita è ancora totalmente indefinito.
5. Procedure autorizzative complesse: La procedura di autorizzazione richiesta all’azienda di appartenenza pone diverse condizioni, dalla priorità alle esigenze organizzative al rispetto dell’orario di lavoro.
Il rilascio dell’autorizzazione è subordinato a una serie di condizioni dettagliate, tra cui la conformità all’orario di lavoro e alle giornate di riposo. L’importanza di questi dettagli è tale che il regolamento interno di ogni azienda potrebbe diventare oggetto di confronto sindacale per disciplinare le lacune della norma e le interpretazioni emanate dalla Conferenza delle Regioni.
Il Dr. Vincenzo Chianese, Dirigente Territoriale FIALS, sottolinea che il confronto con le organizzazioni sindacali avrebbe potuto portare a una norma più chiara ed efficace. Attualmente, siamo lontani dalla fase di attuazione, con l’auspicio di una futura contrattazione che includa un chiaro riferimento all’indennità di esclusività, simile a quella dei dirigenti medici, come chiave di una codifica unica e chiara.
In conclusione, mentre il panorama normativo delle professioni sanitarie continua a evolversi, le incertezze e le sfide interpretative rimangono aperte, con la speranza di una chiarezza futura.
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