Da Kiev a Pesaro per dare una mano in tempo di emergenza Covid: intervista al collega Vladimir.

Quattro chiacchiere tra infermieri. Le differenze tra il mondo dell’infermieristica ucraino e quello italiano.

Vladimir è un infermiere di 23 anni, viene da Kiev, capitale dell’Ucraina. E’ venuto in Italia, in particolare a Pesaro, insieme a suoi colleghi connazionali, per aiutarci nella dura lotta contro il coronavirus. Vista la sua disponibilità, della quale lo ringrazio, ho avuto modo di scambiarci quattro chiacchiere, parlando delle differenze tra Italia e Ucraina nel mondo dell’infermieristica. Fortunatamente sei venuto nel periodo di calo del coronavirus, quindi hai potuto solo assaggiare quello che abbiamo passato noi nel mese di marzo. Cosa ti è piaciuto e cosa non ti è piaciuto della tua esperienza italiana? “Devo dire che quella passata è stata davvero un bellissima esperienza, ho trovato colleghi molto preparati e disponibili. Spero di essere stato all’altezza delle vostre aspettative. Ho visto dal vivo la situazione italiana, l’emergenza sanitaria vera e propria che è ben diverso dal sentirlo solo alla televisione. Fortunatamente in Ucraina ancora non è esploso il contagio come da voi, speriamo rimanga tale la situazione. Sicuramente la parte interessante è stata quella di vedere e trattare pazienti affetti da Covid19, ho affinato la mia tecnica nell’esecuzione e nella lettura dell’emogasanalisi, nella somministrazione di ossigeno sia con presidi semplici che con C-pap. Mi è dispiaciuto poter essere stato solo per due settimane”. Quale percorso deve intraprendere un ragazzo in Ucraina per diventare infermiere? Quanti anni dura? Sono previste lezioni frontali e tirocinio? E corsi di specializzazione? “Dopo la nona elementare, sono entrato in un college di medicina dove ho studiato per quattro anni. In Ucraina l’infermieristica non è prevista in un corso di laurea, bensì in un college di medicina. Il corso di laurea è previsto solo per diventare medici. Al college ci si può accedere dai 14 anni e, se tutto va come dovrebbe andare, ai 18 anni si è già infermiere. Durante il percorso di studi ci sono sia lezioni puramente teoriche che periodi in cui si fa tirocinio clinico all’interno di strutture ospedaliere. Sono previsti corsi post-college e non vere e proprie specializzazioni. Dopo essermi laureato, sono stato assunto in ospedale. Ho iniziato a lavorare nel reparto di terapia intensiva. Lavoro come infermiere da circa cinque anni”. Per accedere ai diversi dipartimenti c’è bisogno di queste specializzazioni? Ad esempio, per lavorare in sala operatoria o in rianimazione bisogna essere specializzati?
“No, non sono necessarie specializzazioni. Una volta terminato il college di medicina puoi essere assunto da qualsiasi Ospedale e da qualsiasi dipartimento. Però ogni anno abbiamo corsi di formazione continua. Molte delle tecniche infermieristiche non vengono studiate a scuola, come per esempio l’esecuzione dell’emogasanalisi, ma provate sul campo e teorizzate in corsi di formazione”. Com’è visto l’infermiere in Ucraina? Nell’apparato sociale è considerato un buon lavoro? “Soprattutto in questo periodo di pandemia la figura dell’infermiere è vista come elemento centrale nella sanità nazionale. Complessivamente è un lavoro che viene ben visto dalla popolazione”. Ultima domanda: quant’è lo stipendio medio di un infermiere in Ucraina? C’è differenza di stipendi tra reparti? “Purtroppo qui viene la nota dolente. In Ucraina gli stipendi sono molto bassi, soprattutto quelli percepiti dalle cariche statali. Un infermiere ucraino percepisce 170 euro mensili. Si hai capito bene, 170. La vita nel nostro paese ha sicuramente un costo minore rispetto al vostro, ma lo stipendio è oggettivamente basso. Per fare un esempio una cena in un buon ristorante può costare dai 20 ai 30 euro per due persone. Ma ci si può arrangiare con 2-3 euro a testa per avere un buon pranzo”. Leonardo Forconi – Infermiere Azienda Ospedaliera Marche Nord di Pesaro Aggiornamenti in tempo reale sull’epidemia in Italia Aiutateci ad aiutarvi
 
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