Coronavirus, Usca Oristano a corto di infermieri: sospese le visite a domicilio

La situazione sta creando gravi disagi ai pazienti in isolamento e in attasa dell’esito del tampone, ma l’Assl getta acqua sul fuoco.

I medici dell’Unità speciale di continuità assistenziale interdistrettuale (Usca) dell’Assl di Oristano non possono recarsi al domicilio dei pazienti che al momento sono in isolamento perché affetti da coronavirus o in attesa dell’esito del tampone. Motivo: dopo l’aumento dei contagi, i tre infermieri inizialmente assegnati all’Unità sono stati destinati all’esecuzione dei tamponi.

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I medici, da soli, non possono nemmeno indossare i dispositivi di protezione, operazione complessa, che richiede anche un’ora di lavoro e l’aiuto di un infermiere, la cui presenza è poi indispensabile anche nel corso delle visite domiciliari. I pazienti, dunque, sono costretti ad un contatto solo telefonico con gli stessi medici.

Il disagio è stato confermato da Antonio Sulis, presidente dell’Ordine dei medici di Oristano: “I medici dell’Usca non dispongono neanche di tutti i dispositivi di protezione necessari. La  convenzione messa a punto dall’ATS , inoltre, non prevede che possano fare i tamponi, operazione che quindi resta riservata agli infermieri”

.

Va ricordato che, anche solo in presenza di febbre e nell’attesa dell’esito di un tampone, l’assistenza sanitaria è riservata agli Usca (non ai medici di medicina generale, né a uno specialista e nemmeno al pronto soccorso ospedaliero). Considerati i lunghi tempi d’attesa per l’esito del tampone, crescono allora i rischi per i pazienti con gravi patologie.

Attivata il 7 maggio scorso, l’Usca di Oristano era composta in origine da cinque medici e tre infermieri, che hanno seguito un corso di formazione. Il suo compito è assicurare la presa in carico e il costante monitoraggio dei parametri vitali dei pazienti affetti da Covid-19 e di quelli in isolamento domiciliare, in attesa dell’esito del tampone.

L’attività dell’Usca copre dodici ore al giorno, sette giorni su sette. In principio era prevista la costituzione di altre Usca, una per ogni distretto, in relazione all’aumento dei contagi, che in effetti si è verificato. Tuttavia, non solo non sono state attivate altre unità, ma anche l’unica esistente non è ora in condizioni di funzionare.

L’Assl di Oristano ha annunciato con una nota che provvederà a breve a potenziare il servizio Usca: “L’Ats-Assl Oristano prevede di rinforzare numericamente, a stretto giro, il team dell’Usca con l’arruolamento dei medici che nel periodo estivo sono stati impiegati nel servizio di guardia medica turistica”. Inoltre prova a ridimensionare il problema legato all’assenza di infermieri, sostenendo che “una delle tre unità infermieristiche destinate al servizio effettua quotidianamente sia l’attività di tamponamento che l’assistenza dei casi Covid”. E ricorda che l’Usca “è composta da un team di medici e infermieri, due figure che non necessariamente devono intervenire insieme, ma possono autonomamente recarsi a casa del paziente”. Di conseguenza, “i medici che compongono l’Usca hanno la possibilità di far visita al paziente senza essere accompagnati dagli infermieri”.

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