Coronavirus e stretta di fine luglio: fioccano le multe

In molte località italiane sono scattate le sanzioni per chi non adotta le dovute precauzioni. Nel mirino soprattutto i locali pubblici.

La movida in tempi di Covid fa paura. E a fronte di un rischio concreto di aumento dei contagi con le frontiere aperte, scatta inevitabile una stretta di fine luglio, soprattutto nelle grandi città assediate dal caldo e nelle località turistiche, con ordinanze che rispecchiano i timori più concreti.

Salerno sono state comminate le prime multe da 1.000 euro volute dal governatore campano Vincenzo De Luca per chi non indossa la mascherina nei locali pubblici, che rischiano di diventare un futuro ricettacolo di malattia. A seguire l’esempio della Campania è Milano, con multe nel metrò e persino centri di dimensioni ben più limitate. Come Limone Piemonte, dove chi rinuncia alla protezione rischia di pagare fino a 500 euro. Nel mirino dei controlli soprattutto bar e locali, che a Bari (quattro gli sercizi sanzionati) come a Ischia (un locale in centro) sono puniti se non fanno rispettare le regole al personale a contatto con la clientela.

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Controlli e prevenzione sul territorio sono le parole chiave nella prima estate italiana con il coronavirus. Perché “le regole anti-Covid vanno rispettate ancora: usare la mascherina, mantenere il distanziamento e lavarsi spesso e bene le mani”, ricorda l’assessore alla Salute della Toscana, Stefania Saccardi, alle prese con il primo bilancio, per fortuna negativo al 100%, dei test seriologici eseguiti a tappeto (su 120 persone) nei luoghi delle serate fiorentine. Che l’emergenza non è terminata lo dimostrano i 15 nuovi contagi del Mugello

, che fanno di Borgo San Lorenzo un focolaio da tenere sotto controllo. D’altronde basta una serata in compagnia e il mancato distanziamento per rischiare di contrarre il virus e dover poi fare i conti – nella migliore delle ipotesi – con quarantena, tamponi e test sierologici. Nella Marche un centinaio di persone sono in isolamento dopo aver partecipato a cene e battesimi, perché entrate in contatto con pazienti risultati positivi.

Solo a Roma, dove si registrano 19 nuovi casi ed è stato chiuso un negozio di ottica per tre positivi al Casilino, si contano oltre 2.500 controlli della polizia, con chiusure momentanee che hanno interessato alcune delle piazze più frequentate di sera: dalla scalinata di piazza Trilussa a piazza Bologna, piazza Madonna dei Monti, largo degli Osci e la Scalea del Tamburrino.

Ma i timori di una nuova diffusione di Sars-Cov2 investono anche gli arrivi dall’estero, soprattutto dall’Europa dell’Est. Per questo la Regione Lazio pensa a un’ordinanza per imporre i test ai viaggiatori in pullman dalle nazioni a rischio, nella speranza di contenere i casi d’importazione. In particolare dalla Romania, al momento tra i Paesi più colpiti dalla pandemia. In molti, a partire dalle badanti, stanno rientrando a bordo di pullman che fermano alla stazione Tiburtina di Roma. A destare preoccupazione sono soprattutto coloro che assistono gli anziani e le persone più a rischio.

Redazione Nurse Times

Fonte: la Repubblica

 

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