Grazie al brevetto dei calze intelligenti, da far indossare durante la degenza in ospedale, è raggiunto un traguardo senza precedenti: quattro cadute ogni mille giorni per ciasun paziente a rischio di caduta. Si tratta di pazienti sottoposti a interventi neurochirurgici, ortopedici, a rischio traumatologico e colpiti da ictus.
Protagonisti dello studio sulle calze intelligenti, gli infermieri del Centro Medico Wexner, dell’Università dell’Ohio. Il campione considerato è di 570 soggetti a elevato rischio di caduta, tutti degenti dell’Ohio State’s Brain and Spine Hospital.
La prospettiva di queste calze intelligenti sarebbe rivolta, in futuro, non solo alle strutture ospedaliere, ma anche al domicilio degli anziani, applicando sensori di pressione ai letti e alle poltrone. L’effetto che causerebbero, tuttavia, potrebbe diventare un falso allarme, con il rischio di chiamate inutili.
I disturbi della mobilità espongono l’anziano al rischio di caduta. Nelle persone con più di 65 anni di età, infatti, le cadute sono responsabili di un terzo delle morti da incidente, e la frattura dell’anca e del femore dà luogo ad una mobilità e a una mortalità significative.
Per tentare di evitare le cadute è importante individuare quali siano i pazienti a rischio, minimizzare il rischio e applicare alcuni interventi efficaci: rimuovere ostacoli al passaggio, soprattutto di notte, offrendo una buona illuminazione e con interruttori vicini; indossare scarpe chiuse; in bagno scegliere tappeti antiscivolo, maniglioni e seggiolini per evitare brusche cadute.
Anna Arnone
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