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Asp Siracusa, mancano i medici: si guarda alla Tanzania

L’Azienda sanitaria è disponibile a formare nei presidi ospedalieri del territorio i camici bianchi che potrebbero arrivare dal Paese africano.

L’Asp Siracusa ricorrerà a giovani medici della Tanzania, da formare nei presidi ospedalieri del territorio, per far fronte alla carenza di personale dei presidi stessi. Molti reparti, soprattutto degli ospedali di provincia come il Trigona di Noto, rischiano infatti la chiusura. Come è successo, per esempio, all’ambulatorio di Ginecologia dell’Umberto I di Siracusa, che a maggio scorso ha chiuso i battenti per mancanza di personale medico.

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Ufficialmente la richiesta è partita dalla Conferenza episcopale del Paese africano, che ha chiesto all’Azienda sanitaria guidata da Salvatore Lucio Ficarra una collaborazione mirata proprio alla formazione specialistica di personale medico e tecnico-sanitario. Nei giorni scorsi il manager ha ricevuto una delegazione composta da Fabian Massaga, direttore generale del Bugando Medical Centre di Mwanza, da monsignor Paul Steve Chobo, delegato della Conferenza episcopale tanzaniana per l’ospedalità cattolica, e da padre Alex Nduwayo, funzionario amministrativo del Bugando Medical Centre. Ad accompagnare la delegazione, Rosario Tumino, direttore dell’Anatomia patologica dell’ospedale Umberto I di Siracusa e consulente patologo volontario del Bugando Medical Centre di Mwanza.

Il direttore generale Ficarra ha accolto la proposta per una possibile partnership, invitando la delegazione a formalizzare subito la proposta e assicurando la propria disponibilità per gli aspetti burocratici e autorizzativi: “Farò tutto il possibile

– ha detto – per accogliervi nelle nostre strutture sanitarie, previa autorizzazione dell’assessorato regionale alla Salute. Saremo ben lieti di ospitare il vostro personale sanitario per stage formativi e altre, eventuali forme di collaborazione”.

Un caso non isolato, in Sicilia, quello dello sguardo rivolto verso l’estero. Anche l’Asp Caltanisetta, infatti, è stata costretta a chiamare medici argentini per assicurare l’assistenza all’ospedale di Mussomeli. Contraddizioni di un sistema alla costante ricerca di camici bianchi, che però manda i suoi professionisti in altre regioni, dove lo stipendio è di gran lunga superiore. E’ il caso, per esempio, dell’Ospedale Civico di Palermo, che manda i suoi radiologi in soccorso dell’ospedale di Chiavenna (Sondrio).

Redazione Nurse Times

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