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Virginia Henderson: metaparadigma e la teoria dei bisogni

Virginia Henderson nasce il 30 novembre 1897 ed è conosciuta per le sue teorie sul Nursing. Proprio come Florence Nightingale, la “fortuna” nel campo infermieristico, è stata trovata tramite una battaglia: la prima guerra mondiale. 

La sua carriera comincia nel 1921 quando decide di accettare un’offerta di lavoro come infermiera a New York e nel 1922 inizia anche ad insegnare infermieristica in un ospedale. Nel 1930 è stata proclamata membro della facoltà insegnando nei corsi di processo infermieristico analitico e pratica clinica lasciando una vera e propria impronta del suo modo di vedere il Nursing.

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Lei però non è stata solo una grande infermiera, infatti la sua carriera ha avuto un risvolto anche come scrittrice e ricercatrice.

Infatti la Henderson ha anche curato la quarta edizione del libro di Bertha Harmer “Textbook of the Principles and Practice of Nursing”; ha diretto il progetto di “indice sugli studi infermieristici” ed è stata autrice e coautrice di molte altre opere importanti. Ha anche scritto un opuscolo dal titolo “Basic Principles of Nursing Care” che é stato pubblicato nel 1960. Durante la sua carriera ha quindi conseguito risultati importanti tra cui diversi diplomi di dottorato onorario e il primo premio “Christiane Reimann”.

Una delle frasi più importanti che lei ha detto è la seguente: “Mentre è importante stabilire che esistono bisogni comuni a tutti, è altrettanto importante rendersi conto che tali bisogni vengono soddisfatti a seconda del modo diverso di concepire la vita, di cui esistono infinite varietà.” 

Tutto questo fa capire in pieno il suo modo di vedere, perché secondo il suo pensiero, sono i bisogni alla base delle problematiche di cui i pazienti sono portatori, tanto che non bisogna vedere i pazienti come singole patologie, ma in maniera olistica. È chiaro che i bisogni cambiano a seconda della persona ed ecco anche la motivazione per cui bisogna effettuare un’assistenza personalizzata. 

I bisogni fondamentali per ognuno di noi, secondo la Henderson, sono 14:

  1. Respirare.
  2. Mangiare e bere.
  3. Eliminare i liquidi corporei.
  4. Muoversi e mantenere la posizione eretta.
  5. Dormire.
  6. Vestirsi e svestirsi.
  7. Mantenere un’adeguata temperatura corporea.
  8. Tenere il corpo pulito, i capelli e i vestiti ben sistemati e proteggere la cute.
  9. Evitare i pericoli derivati dall’ambiente esterno ed evitare di ferire altri.
  10. Comunicare con gli altri esprimendo emozioni, bisogni, paure o opinioni.
  11. Seguire la propria fede e religione.
  12. Lavorare.
  13. Partecipare alle varie forme di ricreazione
  14. Favorire un normale sviluppo, curando la salute.

Il tutto quindi si basa sul riconoscimento di questi ultimi, cercando di evitare che si accumuli la patologia e di prevenire determinate problematiche, lasciando sempre l’autonomia residua del paziente.

Metaparadigma: i quattro concetti

Persona

Unica e unita, costituita da mente e corpo, indivisibili tra loro. La persona è un entità che necessita di assistenza, per poter perseguire la propria salute o incamminarsi verso una morte tranquilla.

Salute

Rappresenta l’autonomia della persona a gestire i propri bisogni di salute (14 elencati precedentemente).

Ambiente/società

non definito in particolar modo. L’ambiente ha un ruolo nella comparsa di malattie, gli individui sani possono controllarlo. Per cui tutto ciò che è esterno alla persona influisce il suo bisogno di salute.

Nursing

Lavoro di gruppo per poter sostenere la persona e i suoi bisogni di salute, finché non ripristina la propria autonomia.

Assistenza Infermieristica

Per Henderson l’infermiere può erogare la propria assistenza su 3 livelli:

  1. sostituire: l’infermiere si sostituisce alla persona per potergli garantire i 14 bisogni di salute a cui la persona non può provvedere in autonomia.
  2. aiutare: la persona risulta parzialmente autonoma e l’infermiere lo sostiene in modo tale da permettergli di raggiungere tutti i propri bisogni di salute.
  3. accompagnare: l’infermiere serve ad educare e a relazionarsi con la persona affinché possa crearsi in autonomia un proprio progetto assistenziale.

Dott.ssa Taccogna Federica

Redazione Nurse Times

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