Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Fabio De Santis (Fp Cgil), Sonia Uccellatori (Cisl Fp), Malgara Cappelli (Sisascat Cisl), Agostino Zanotti (Uil Fpl), Paola Saja (UILTUCS).
Nella mattinata di ieri, in concomitanza con la giornata di sciopero nazionale indetta da Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl, UILTUCS, si sono tenuti due presidi di mobilitazione regionali in Emilia Romagna: a Fiorenzuola, davanti alla sede della Casa Protetta della Fondazioni Verani Lucca, e a Ravenna, presso Villa Serena, frazione di San Romualdo.
I due presidi hanno registrato un’importantissima partecipazione di lavoratori e lavoratrici che, insieme alle OO.SS. regionali, hanno gridato a gran voce la propria indignazione e contrarietà nei confronti delle irrisorie proposte avanzate da parte di Uneba, che dimostrano la totale assenza di volontà nel rinnovare il Contratto nazionale di lavoro del settore.
I lavoratori e le lavoratrici presenti ai presidi insieme alle OO.SS. hanno sottolineato con forza che pretendono subito il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro e che questo deve avere al centro il riconoscimento e la valorizzazione dei professionisti che ogni giorno, con il proprio sacrificio e le proprie responsabilità, garantiscono la quantità e la qualità dei servizi di cura a tutta la collettività.
I segretari regionali e i funzionari incaricati delle OO.SS. hanno sottolineato quanto la proposta di Uneba sia ad oggi irricevibile e al ribasso sia dal punto di vista economico che sul fronte dei diritti che il Ccnl dovrebbe garantire, anche rispetto ai recenti percorsi di rinnovo contrattuale che hanno visto interessati altri comparti di settore e che si sono caratterizzati per risposte economiche e normative molto più significative e qualificate.
Le segreterie regionali ribadiscono che la buona battaglia che si vuole portare avanti, anche attraverso la giornata di sciopero di ieri, è quella per ottenere pari diritti a parità di lavoro, sottolineando che il comportamento di Uneba è ancora più vergognoso se si pensa che le strutture Uneba, operando in regime di accreditamento sociosanitario, attingono a risorse pubbliche e al contempo lucrano, facendo business sul diritto alla salute e sul lavoro dei professionisti, che invece andrebbero valorizzati, consegnando loro un dignitoso, rispettoso e soprattutto doveroso rinnovo contrattuale.
Redazione Nurse Times
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