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VAD (Ventricular Assist Device): cos’è, come funziona e tutto quello che bisogna sapere

Un’analisi approfondita sul Ventricular Assist Device e il suo ruolo nella gestione dell’insufficienza cardiaca

L’insufficienza cardiaca, una condizione clinica diffusa che colpisce circa l’1% della popolazione italiana, rappresenta una sfida significativa, soprattutto per coloro che ne soffrono gravemente. Tra le terapie non farmacologiche emergenti, il Ventricular Assist Device (VAD) si presenta come una soluzione innovativa.

Cos’è il VAD e come funziona

Il VAD è un dispositivo di assistenza meccanica al circolo che, attraverso un intervento cardiochirurgico, viene impiantato per aiutare il cuore gravemente malato a pompare il sangue ai vari organi del corpo. Funziona come una pompa ausiliaria che genera un flusso continuo di sangue, prelevato dal ventricolo malato, e pompato grazie a una turbina in aorta o in arteria polmonare.

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Nel corso degli anni, le tecnologie del VAD hanno registrato progressi significativi, offrendo diverse opzioni. Oggi, il VAD può essere impiantato nel ventricolo sinistro (L-VAD), destro (R-VAD) o in entrambi (Bi-VAD), ampliando le possibilità di trattamento.

Il VAD è alimentato da batterie collegate attraverso un cavo, noto come “driveline,” che fuoriesce dall’addome. Questo cavo serve anche a collegare il VAD a un piccolo computer, il controller, che ne monitora costantemente i parametri. In alcuni modelli più recenti, il cavo può fuoriuscire da dietro l’orecchio, introducendo soluzioni con alimentazione wireless.

Il VAD rappresenta una svolta significativa nel trattamento dell’insufficienza cardiaca avanzata, fornendo un’opzione vitale per coloro che non rispondono adeguatamente alle terapie farmacologiche. La portabilità delle batterie e del controller, racchiusi in una leggera valigetta, rende il VAD una terapia accessibile e gestibile.

L’impianto di un VAD richiede un intervento cardiochirurgico sotto anestesia generale, con l’ausilio della circolazione extracorporea. Durante questa procedura, il cuore viene svuotato dal sangue, mantenendo circolazione e ossigenazione attraverso una macchina cuore-polmoni. La degenza post-operatoria, in genere di 20-30 giorni, offre ai pazienti l’opportunità di sperimentare una significativa miglioramento nella qualità della vita.

Benefici per diverse categorie di pazienti

I VAD sono una risorsa cruciale per i pazienti in attesa di un trapianto cardiaco, agendo come ponte al trapianto per prevenire episodi di scompenso e preservare gli organi. Inoltre, sono una valida opzione per coloro che non possono essere messi in lista per il trapianto per vari motivi, come l’età avanzata, offrendo una strategia di destinazione per migliorare la loro qualità di vita. In casi particolari, i VAD possono essere utilizzati come ponte alla candidatura al trapianto cardiaco, consentendo ai pazienti di soddisfare i requisiti per l’inclusione nella lista.

I pazienti sottoposti all’impianto di un VAD riportano un notevole cambiamento nella loro quotidianità, consentendo loro di riprendere molte attività che erano precedentemente proibitive. Tuttavia, è essenziale seguire attentamente le indicazioni dei professionisti medici, soprattutto per quanto riguarda la gestione della driveline e la terapia farmacologica.

Sfide e prospettive future

Sebbene i VAD rappresentino un passo avanti significativo nella gestione dell’insufficienza cardiaca avanzata, il trapianto di cuore rimane la terapia più efficace. Tuttavia, le limitazioni legate al numero di donazioni e alle condizioni mediche dei pazienti creano la necessità di alternative come i VAD.

In conclusione, gli Apparecchi Ventricolari di Assistenza si presentano come una rivoluzione nella terapia cardiaca, offrendo speranza e miglioramenti significativi nella vita di coloro che soffrono di insufficienza cardiaca avanzata. La loro diffusione e la continua ricerca nella cardiologia promettono ulteriori sviluppi nell’affrontare questa condizione medica complessa.

Viaggiare con il VAD in aereo

Viaggiare è possibile, ma con alcune precauzioni. Evitare i metal detector è essenziale, poiché le onde possono interferire con il funzionamento del dispositivo. È consigliato portare con sé un certificato medico e documentazione relativa. La distanza da percorrere in aereo deve essere valutata in base alla capacità di carica delle batterie.

Durata della batteria: fino a 12 ore di autonomia

Le batterie di ultima generazione del VAD possono durare fino a 12 ore con una singola ricarica, offrendo una notevole flessibilità per chi vive con questo dispositivo.

Acqua e VAD: No a nuoto e bagni, sì a una doccia controllata

Il contatto con l’acqua è limitato: nuotare e fare il bagno sono da evitare, ma una doccia è possibile con un kit specifico e l’autorizzazione del cardiologo dopo la guarigione delle ferite.

Attività fisica e VAD: una questione di cautela

L’esercizio fisico è consentito, ma con cautela. I programmi di riabilitazione e le caratteristiche individuali determineranno le attività per evitare danni al dispositivo.

Rumorosità del VAD: limitata e gestibile

Il VAD è solo limitatamente rumoroso, consentendo una vita quotidiana relativamente normale per chi ne è dotato.

VAD vs. Cuore Artificiale: la differenza chiave

È importante notare che il VAD non è un cuore artificiale totale (TAH), poiché il cuore del paziente rimane in sede, distinguendosi dal TAH in cui il cuore viene completamente sostituito.

Misurare la pressione con il VAD: utilizzo di apparecchi Doppler

La pressione arteriosa con il VAD viene misurata con un piccolo apparecchio Doppler, adattandosi al flusso continuo del dispositivo.

Terapie post-VAD: continuare le cure per lo scompenso cardiaco

Dopo l’impianto del VAD, è essenziale continuare le terapie per lo scompenso cardiaco e gli anticoagulanti per prevenire coaguli.

Quando andare in ospedale: monitoraggio e allarmi

Il VAD è dotato di allarmi, e i dispositivi più avanzati consentono il monitoraggio a distanza. Sintomi come dolore toracico, affanno o palpitazioni devono essere valutati dal cardiologo o in pronto soccorso.

Complicanze con il VAD: gestione e prevenzione

Le complicanze possono includere infezioni del cavo (driveline) e ictus cerebrali. Con la gestione adeguata e i dispositivi di ultima generazione, è possibile ridurre significativamente tali rischi.

Emorragie gastro-intestinali: un rischio a lungo termine

A causa degli anticoagulanti e del flusso continuo del VAD, possono verificarsi emorragie gastro-intestinali, in particolare dopo alcuni anni dall’impianto.

Conclusioni e prospettive

Con un’incidenza sempre più rilevante dell’insufficienza cardiaca, il VAD emerge come una risorsa preziosa per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da questa condizione. L’innovazione nella tecnologia e il costante sviluppo di nuove soluzioni promettono di rendere il VAD sempre più efficace e accessibile, aprendo nuove vie nella gestione delle patologie cardiache.

Redazione Nurse Times

Fonte: www.cardiologiaoggi.com

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