Una sostanza che, iniettata nel cuore, sarebbe in grado di far rinascere le cellule morte a causa dell’infarto. La ricerca, tutta italiana, è stata appena premiata dall’Unione Europea con uno dei suoi riconoscimenti più prestigiosi.
“Quello del miocardio è, insieme con quello del cervello, uno dei tessuti più difficili da rigenerare e le patologie di cui soffre sono tra le più invalidanti: occuparsi di questo tema così complicato è per me molto affascinante”.
Sono queste le parole, rilasciate a La Stampa, con cui la ricercatrice Valeria Chiono, professoressa associata del Politecnico di Torino con un dottorato in ingegneria dei tessuti e coordinatrice di un progetto di ricerca tutto italiano, ha presentato quello che se realizzato potrebbe rappresentare un deciso passo in avanti nella lotta contro le patologie cardiache e per il recupero post-infarto del miocardio: un gel creato con plastiche degradabili e compatibili con i tessuti umani che, una volta iniettato nel cuore, farebbe rinascere le cellule morte.
“Dopo l’infarto circa un miliardo di cellule responsabili del pompaggio del cuore muoiono e al loro posto rimane una cicatrice, composta dai fibroblasti, più rigida, che causa in chi sopravvive insufficienze cardiache che nei casi più gravi rendono necessario il trapianto”
spiega la ricercatrice.Sono diversi i filoni di ricerca con cui la medicina rigenerativa tenta oggi di risolvere questo problema: “Ci sono studi sulle cellule staminali, ma finora hanno dato risultati incerti, e l’uso di impalcature 3D per inserire le nuove cellule nel cuore, ma non sempre attecchiscono”. Ed è per questo che lo studio coordinato da Chiono vuole affrontare la questione con un nuovo approccio, alquanto ambizioso: provare a ridare al cuore umano la stessa funzionalità che aveva prima dell’infarto.
“Questo filone di ricerca è stato sviluppato dal 2010 negli Usa. Consiste nel riprogrammare direttamente le cellule: in modo da trasformare i fibroblasti, le cellule morte, in cardiomiociti, ovvero cellule capaci di nuovo di contrarsi”.
Come? Grazie all’iniezione di questo gel contenente delle nanoparticelle in grado di favorire la riprogrammazione delle cellule morte; cosi da dargli nuova vita. Ovviamente “siamo ancora ai primi passi, ma ci sono le basi per una rivoluzione” asserisce Chiono.
La ricerca è stata premiata dall’Unione Europea con l’Erc, uno dei suoi riconoscimenti più prestigiosi: trattasi di due milioni di euro da impiegare per portare avanti la ricerca per i prossimi cinque anni, durante i quali è prevista la sperimentazione in vitro su un cuore umano.
Alessio Biondino
Fonte: La Stampa
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