Troppi pazienti, pochi infermieri in servizio: situazione critica all’ospedale di Imola. La Fials Bologna porta l’Azienda Usl davanti all’Ispettorato del Lavoro

Il contraddittorio era stato richiesto dalla segreteria provinciale il 5 dicembre dello scorso anno. La preoccupazione di Alfredo Sepe: “C’è chi deve ancora consumare le ferie del 2014”. Situazione critica anche per i riposi giornalieri. Sono in arrivo sanzioni per l’Azienda?

 

BOLOGNA – Incontrarsi e non trovarsi d’accordo su nessun punto. Se il contraddittorio davanti al funzionario dell’Ispettorato del lavoro di Bologna, doveva servire per far avvicinare il sindacato Fials da una parte e l’Azienda Usl Imola dall’altra, allora va detto che tutto si è risolto con un nulla di fatto. La distanza tra le due posizioni è rimasta siderale e ci sarà tempo sino al 31 marzo prossimo per consegnare ulteriore documentazione a supporto delle tesi presentate in sede di contraddittorio.

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Era stata la Fials, rappresentata dal segretario provinciale di Bologna, Alfredo Sepe, a chiedere, il 5 dicembre dello scorso anno, all’Ispettorato del Lavoro un contraddittorio con l’Azienda Usl di Imola. Troppe le situazioni critiche, a giudizio del sindacato, che toccano direttamente gli infermieri dipendenti di quella struttura pubblica. Criticità ribadite e messe a verbale nella riunione di mercoledì scorso, 22 febbraio. Ai rappresentanti dell’Azienda Usl (il direttore amministrativo, Massimo Mingoli, il direttore della direzione infermieristica e tecnica, Davide Carollo e il direttore delle risorse umane, Maria Paola Gualdrini), il segretario provinciale della Fials ha ribadito le anomalie relative all’organizzazione del lavoro presso l’ospedale di Imola.

 

Alfredo Sepe, segretari provinciale Fials Bologna

Dove ci sarebbe un sovraffollamento di degenti sproporzionata rispetto al personale in servizio costretto a sopportare carichi di lavoro eccessivi. “L’organizzazione sindacale

– si legge nel verbale finale – lamenta violazioni reiterate in materia di fruizione delle ferie oltre che sul versante della fruizione dei riposi giornalieri. Tutto ciò a detrimento della sicurezza dei lavoratori e dei pazienti presenti nella struttura”. Rilievi che l’Azienda Usl ha contestato: “Non c’è sproporzione tra degenti e personale anzi quest’ultimo è rimasto invariato nel tempo nonostante la normativa imponga la riduzione e il blocco parziale del turn over” hanno messo a verbale i rappresentanti dell’Azienda.

Anche se in alcuni caso, hanno ammesso i tre dirigenti presenti, “si è prodotto lo sforamento delle undici ore di riposo giornaliero” anche se tratterebbe di una percentuale dello 0,50 per cento. Sforamenti figli di situazione non programmate, come i dipendenti in malattia, sostiene l’Azienda. Di tutt’altro avviso è la Fials: “Le violazioni sono plurime – sostiene Sepee andrebbero sanzionate a livello amministrativo”.

All’Ispettorato del Lavoro di Bologna la Fials ha chiesto di verificare quanto denunciato e, nel caso, intervenire anche con sanzioni nei confronti dell’Azienda Usl. Che, dal suo canto, nel gioco delle parti, ha anche in questo caso rispedito le accuse al mittente. “La situazione è di grande criticità” ribatte Sepe che ricorda come ci siano infermieri che hanno ferie da consumare che risalgono al 2014 o che abbiamo accumulato diversi giorni di riposo. Anomalie che potrebbero essere sanzionate dall’Ispettorato del Lavoro ai danni dell’Azienda Usl di Imola.

 

Salvatore Petrarolo

Foto: web

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