Tesi infermieristica, “Accessi venosi centrali nei pazienti oncologici: confronto fra PICC e PORT”

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Riceviamo la tesi del dott. Emilio Corallo laureatosi presso l’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”


Gentile Direttore di NurseTimes,

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presento la mia tesi di laurea in infermieristica dal titolo “Accessi venosi centrali nei pazienti oncologici: confronto fra PICC e PORT”.

La tesi  presenta una revisione sistematica della letteratura in merito al  confronto tra l’utilizzo del PICC e del PORT nel paziente oncologico e alle loro complicanze.

L’obiettivo che ci si propone è quello di andare a verificare quale tra i due cateteri comporti un tasso inferiore di complicanze e quindi  determinare quale sia il miglior catetere da utilizzare per questa tipologia di pazienti al fine di  migliorare la loro gestione infermieristica. La corretta gestione, oltre a prolungare il tempo di permanenza del dispositivo, farà a diminuire il rischio di complicanze.

Nel primo capitolo si introduce la storia, le varie tipologie e le  applicazioni del C.V.C. nonché le caratteristiche del PICC e del PORT,  le indicazioni sul posizionamento e i relativi vantaggi e svantaggi.

Nel secondo capitolo vengono prese in considerazione le varie complicanze che si possono verificare con l’utilizzo di questi due cateteri  e la loro suddivisione  in complicanze  immediate, precoci e tardive. Sempre nel capitolo 2 sono trattati i fattori di rischio associati all’utilizzo di questi dispositivi.

Ciò però non basta a comprendere le difficoltà che si incontrano nella gestione del catetere venoso centrale ed è pertanto  necessario approfondire i seguenti aspetti che vengono trattati nel capitolo 3:

  • il ruolo dell’infermiere nella prevenzione delle complicanze del C.V.C.;
  • la gestione infermieristica del PICC e del PORT con le relative tipologie di medicazioni;
  •  l’importanza dell’utilizzo dei DPI da parte degli operatori.

L’utilizzo di questi cateteri venosi per la somministrazione della chemioterapia e le varie complicanze che possono insorgere a causa della loro adozione, ha comportato la necessità di condurre lo studio esposto nel capitolo 4.

La revisione ha riscontrato che l’utilizzo di questi cateteri comporta varie complicanze tra cui: TVP, infezione, malposizionamento, rottura del catetere, occlusione e dislocamento.

Dalla revisione è emerso che i tassi di complicazione più elevati si associano al catetere venoso PICC.

Secondo i risultati di questa revisione sistematica, il PORT presenta migliori caratteristiche rispetto al PICC in termini di durata del catetere, incidenza di complicanze e costi a lungo termine.

Per la pratica clinica, gli infermieri devono considerare le complicanze associate ai vari cateteri per attuare la loro corretta gestione e  prevenzione senza tralasciare i dati di ulteriori ricerche che verranno pubblicate in futuro.

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Tesi infermieristica: “Accessi venosi centrali nei pazienti oncologici: confronto fra PICC e PORT

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