Molte persone si dilettano in questa pratica sanitaria pur non avendo alcuna competenza specifica. È pertanto bene ricordare che la somministrazione di un qualsiasi farmaco per via intramuscolare potrebbe generare complicanze anche letali per il paziente.
Iniziamo analizzando la tecnica di iniezione. La ricerca infermieristica negli ultimi decenni ha compiuto enormi passi avanti. La procedura più corretta considerata l’evoluzione tecnologica dei dispositivi medici e dei principi attivi sarà di seguito illustrata. I cambiamenti fisici della popolazione e l’aumento dei soggetti obesi possono influenzare la procedura di somministrazione per via intramuscolare.
Ogni iniezione intramuscolare deve essere eseguita adottando le adeguate cautele e rispettando la procedura per garantire una corretta somministrazione del farmaco e ridurre il rischio di complicanze. Occorre pertanto effettuare alcune valutazioni prima di poter procedere con l’iniezione intramuscolare. È necessario valutare:
È bene non somministrare soluzioni superiori ai 5 ml negli adulti per via intramuscolare in sede ventrogluteale, vastofemorale e rettofemorale. In sede dorsogluteale invece si raccomanda di non infondere soluzioni che superino i 4 ml. Nel deltoide invece è bene non somministrare soluzioni superiori a 1 ml.
Nei bambini, nei giovani, nelle persone con scarso sviluppo o atrofia muscolare da allettamento, la quantità massima somministrabile è proporzionalmente inferiore.
Si consiglia di scegliere sempre la siringa più piccola possibile, per somministrare volumi inferiori a 0,5 ml si dovrebbero utilizzare siringhe da insulina. La lunghezza dell’ago deve essere sufficiente per raggiungere il muscolo e può variare da persona a persona. Per i pazienti di costituzione esile è sufficiente un ago lungo circa 2,5 cm, mentre per i pazienti obesi possono essere necessari aghi fino a 10 – 15 cm. In generale vengono utilizzati aghi da 3,8 cm negli adulti e da 2,5 cm nei bambini.
Prima di procedere all’iniezione vera e propria occorre detergere la sede di iniezione con soluzione alcolica o altri antisettici (clorexidina). Tale operazione riduce la carica batterica ma non è in grado di prevenire infezioni della sede di iniezione.
Le indicazioni riportate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno dimostrato attraverso numerosi studi come non vi sia alcuna differenza nell’incidenza di infezioni locali nel gruppo di pazienti sottoposto ad iniezioni intramuscolo senza detersione cutanea rispetto al gruppo di pazienti sottoposti a detersione cutanea.
I recettori del dolore sono concentrati nella cute e quindi la lunghezza dell’ago, una volta che la punta sia penetrata, non incide sostanzialmente sul livello di dolore provato dal paziente. Tuttavia, il dolore può aumentare significativamente se si deposita il farmaco nel tessuto sottocutaneo. Si è dimostrato un decremento significativo dell’esperienza del dolore ponendo il paziente in posizione di rilassamento muscolare e premendo la sede per 10 secondi prima dell’iniezione.
Consiste nell’aspirazione nella siringa, insieme al farmaco, di 0,1 – 0,3 ml di aria, che viene iniettata a conclusione della iniezione. Ciò è finalizzato ad espellere tutto il farmaco, prevenendo così che esso coli nei tessuti circostanti, causando irritazione e danno tessutale. Tuttavia, le moderne siringhe sono calibrate in modo da non prevedere l’uso della bolla d’aria, ma per somministrare esattamente la dose aspirata nella siringa, pur prevedendo il residuo di farmaco nella siringa e nell’ago. Per questo motivo la pratica dell’uso della bolla d’aria è pericolosa, in particolare per le piccole dosi, in quanto può determinare la somministrazione di una dose doppia rispetto a quella prescritta.
Si raccomanda di non massaggiare la sede dopo l’iniezione perché si può favorire la risalita del farmaco verso il tessuto sottocutaneo.
Secondo gli studi l’aspirazione dopo l’inserimento dell’ago per verificare che non vi sia sangue nell’aspirato, nota come manovra di Lesser, non è una pratica raccomandata. Lo era per la sede dorsogluteale (per il passaggio dell’arteria glutea), che però non è più indicata come sede preferibile.
Si raccomanda di non massaggiare la sede dopo l’iniezione perché tale operazione può favorire la risalita del farmaco verso il tessuto sottocutaneo.
L’ago deve essere estratto velocemente dopo aver completato l’iniezione e deve essere applicata una leggere pressione qualora il punto dovesse sanguinante.
L’esecuzione non corretta di una iniezione intramuscolare può causare conseguenze rilevanti come:
Appare pertanto fondamentale affidarsi ad un professionista sanitario quale l’Infermiere per essere sicuri che la corretta procedura venga rispettata.
Rivolgersi a personale non qualificato può far risparmiare tempo e denaro ma può avere gravi ripercussioni sulla salute del paziente. La vostra salute vale più di qualche euro risparmiato
Fonti: evidencebasednursing.it
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