Normative

Tagadà, Infermiere al triage? Cecchi Paone: L’infermiere non ha studiato per quello!!

​Sulla bufera che si è giustamente scatenata verso le inopportune e offensive affermazioni fatte dal trio Panella – Cecchi Paone – Biasoni durante la trasmissione Tagadà  di La7, voglio invitare, molto modestamente,  tutti i colleghi Infermieri ad una riflessione.

Le parole espresse dalla presentatrice di Tagadà, Tiziama Panella e dal sig. Cecchi Paone, manifestano tutta l’ignoranza possibile verso il ruolo dell’infermiere, non di rado tuttavia  le televisioni hanno dato notizie attribuendo la qualifica di Infermiere praticamente a tutti, ausiliari, portinai ecc.ecc.

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Quante volte questa Associazione, ha dovuto contestare servizi giornalisti che attribuivano ad infermieri fatti, anche gravi, salvo poi scoprire che non si trattava di Infermieri, senza per questo sminuire, sia chiaro, la gravità dei fatti.

Purtroppo però, quello che è successo altro non è che la visione distorta e lo scarso riconoscimento sociale di cui è vittima la professione Infermieristica in Italia.

Fa piacere, sia come Infermiere che come rappresentate di un’Associazione che tutela gli Infermieri, leggere di  Associazione del calibro della SIMEU, piuttosto che esponenti della politica (medico chirurgo consigliere Regionale Liguria – Matteo Rosso) esprimere la loro solidarietà a difesa degli Infermieri per le offese ricevute durante la trasmissione Tagadà, non possiamo però non ricordare quanto avvenuto in questi mesi.

La “guerra” da parte di una parte della rappresentanza medica contro il riconoscimento del comma 566, c.d. competenze avanzate, non di rado e non troppo velatamente abbiamo sentito che le eventuali competenze avanza attribuite agli infermieri avrebbero messo a rischi la salute dei pazienti, non di rado è stato da alcuni insinuato che tali competenze sarebbero state eventualmente attribuiti per mere ragioni economiche.

Ancora qualche giorno fa si leggeva di provvedimenti disciplinari da parte dell’ordine dei medici avverso suoi iscritti rei di aver stilato Protocolli che autorizzano gli infermieri  a svolgere, in alcune situazioni, pratiche assistenziale senza la presenza del medico.  

Non voglio aprire una polemica con gli amici medici, ma non si capisce perché ogni qual volta si parla di attribuire C.D competenze avanzate agli infermieri, la categoria dei medici si sente il diritto di autorizzare o no.

Alla luce di quanto qui argomentato, mi viene da fare una  riflessione: se esponenti della sanità non riconosco quelle competenze all’infermiere arrivando a paventare chissà quali rischi per la salute dei cittadini, non c’è da meravigliarsi se poi giornalisti come la Panella e Cechi Paone, totalmente incompetenti sul ruolo dell’infermiere in generale figuriamoci poi  sull’infermieri triagista, facciano quelle assurde e offensive dichiarazioni.

L’infermiere in Italia non è visto come un professionista, ma come un semplice aiutante del medico, del resto sono le parole più o meno esplicitate dalla Panella e da Cecchi Paone in quella ormai celebre trasmissione, “l’infermiere non ha studiato per quello – dice Cecchi Paone , con tutto il rispetto se un infermiere deve decidere sulla mia salute – dice la Panella,  e dulcis in fundu – perché al triage non c’è un medico invece che un’ infermiere si chiede l’imprenditore della sanità, Massimo Biasoni.

Tutti, Cecchi Paone, la Panella e l’imprenditore Massimo Biasoni ammettono che, anche la presenza di medico non avrebbe impedito il verificarsi degli eventi: (il decesso del paziente), ma la sola sua presenza li avrebbe tranquillizzati, in queste parole  la prova della bontà di quanto qui espresso.

Dunque se la visione dell’infermiere è questa, dobbiamo fare tutti una riflessione, IPASVI in primis o no ???

Matteo Incaviglia                                                                                                                                                        

Segretario AADI (Associazione Avvocatura di Diritto Infermieristico)

Redazione Nurse Times

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