Studio Usa: “Miocarditi molto rare per vaccini anti-Covid a mRna”. Ma Svezia e Danimarca sospendono Moderna tra i giovani

Notizie contrastanti sugli effetti collaterali giungono dagli Stati Uniti e dai due Paesi scandinavi.

I casi di miocardite acuta che si sono verificati dopo la somministrazione del vaccino anti-Covid a mRna risultano essere “estremamente rari nella popolazione adulta dai 18 anni in su”. E’ quanto emerge da uno studio di coorte condotto negli Usa e basato su una popolazione di quasi 2,4 milioni di persone che hanno ricevuto almeno una dose. Sulla coorte analizzata, composta da over 18 della rete di centri medici Kaiser Permanente Southern California (Kpsc), l’incidenza di questi eventi rari è stata di 5,8 casi per 1 milione di persone dopo la seconda dose (un caso per 172.414 soggetti completamente vaccinati).

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“Il segnale di aumento della miocardite nei giovani merita ulteriori indagini”, scrivono comunque i ricercatori Anthony Simone e colleghi, nella Research Letter pubblicata in questi giorni sulla rivista Jama Internal Medicine. “Abbiamo valutato l’incidenza della miocardite acuta e gli esiti clinici tra gli adulti dopo la vaccinazione con mRna in un sistema di assistenza sanitaria integrato attivo negli Stati Uniti”, aggiungono.

Le persone prese in esame sono state vaccinate tra il 14 dicembre 2020 e il 20 luglio 2021. I potenziali casi di miocardite post vaccino sono stati identificati sulla base delle segnalazioni dei medici a un comitato sulle pratiche di immunizzazione e dei ricoveri entro dieci giorni dalla somministrazione del vaccino con una diagnosi di miocardite alle dimissioni. Tutti i casi sono stati giudicati indipendentemente da almeno due cardiologi.

I dati di incidenza ricavati su questa coorte sono stati confrontati con quelli di persone non esposte al vaccino anti-Covid. Tra i 2,4 milioni di soggetti con almeno una dose di vaccino all’attivo esaminati, metà aveva ricevuto Moderna e metà Pfizer/BioNTech. In questa coorte il 54,0% erano donne, il 31,2% bianchi, il 6,7% neri, il 37,8% ispanici e il 14,3% erano asiatici. Età media: 49 anni, con un 35,7% di under 40 anni e un 93,5% di vaccinati con ciclo completo.

Nel gruppo dei vaccinati ci sono stati 15 casi di miocardite confermata (due dopo la prima dose e 13 dopo la seconda), per un’incidenza osservata di 0,8 casi per 1 milione di prime dosi e 5,8 casi per 1 milione di seconde dosi in un’osservazione di dieci giorni finestra. Tutti i pazienti in questione erano uomini, con età media di 25 anni, in linea anche con quanto emerso da altri studi. Nel gruppo dei soggetti non esposti ci sono stati 75 casi di miocardite durante il periodo di studio, di cui 39 (52%) uomini, età media 52 anni.

Dei pazienti con miocardite post-vaccinazione, nessuno aveva una precedente malattia cardiaca. Otto pazienti avevano ricevuto il siero Pfizer e sette quello Moderna. Tutti sono stati ricoverati in ospedale e sono risultati negativi per Sars-CoV-2. Il 93% ha riportato dolore toracico da uno a cinque giorni dopo la vaccinazione. I sintomi si sono risolti in tutti i casi e nessun paziente ha richiesto il ricovero in terapia intensiva o è rientrato in ospedale dopo la dimissione. Data la natura osservazionale dello studio, non è stata stabilita alcuna relazione tra la vaccinazione anti-Covid a mRna e la miocardite post-vaccinazione.

Vaccino Moderna sospeso tra i giovani in Svezia e Danimarca – In controtendenza rispetto al citato studio americano è quanto accaduto in Svezia e Danimarca, dove il vaccino anti-Covid Moderna è stato sospeso tra i giovani. La Svezia ha deciso di dire stop alla somministrazione per le persone nate dal 1991 in poi. E questo per il rischio di possibili effetti collaterali rari, come la miocardite.

“L’Agenzia svedese per la sanità pubblica ha deciso di sospendere l’uso del vaccino Spikevax di Moderna per tutti i nati dal 1991 in poi per motivi precauzionali”, si legge in una nota. “Sono in aumento le segnalazioni degli effetti collaterali come miocardite e pericardite. Tuttavia il rischio di essere colpiti da questi effetti collaterali è molto basso”.

L’agenzia sanitaria ha affermato di aver raccomandato invece la somministrazione del vaccino Comirnaty di Pfizer/BioNtech. Le persone nate nel 1991 o successivamente che hanno già ricevuto una prima dose di Moderna (circa 81mila) riceveranno la seconda dose di un vaccino diverso. All’inizio della settimana l’agenzia sanitaria svedese ha spiegato che le persone di età compresa tra i 12 e i 15 anni riceveranno solo il vaccino Pfizer/BioNtech.

La Danimarca sospenderà invece la somministrazione di Moderna per le persone al di sotto dei 18 anni, dopo i rapporti relativi a possibili rari effetti avversi, come le miocarditi. Lo hanno annunciato le autorità sanitarie del Paese.

Redazione Nurse Times

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