Stop ai licenziamenti degli infermieri non vaccinati: saranno solo declassati ad operatori sociosanitari

Non correranno più il rischio di essere licenziati i molti infermieri che ancora non hanno deciso di vaccinarsi contro il Covid-19. A darne notizia è il coordinatore del sindacato di categoria Nursing Up Treno Cesare Hoffer. 

Per i sanitari che hanno deciso di non affidarsi alla scienza sarà semplicemente previsto un declassamento di ruolo:

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“Sono bastate le prime sospensioni in Azienda sanitaria di Infermieri, Professionisti sanitari ed Oss per mettere a nudo un sistema sempre più in crisi, questi professionisti ed operatori hanno sostenuto il maggior peso della pandemia ed ora rischiano di non reggere più.

Problematico anche il lavoro dei coordinatori del personale infermieristico e del personale tecnico-sanitario: sono in forte difficoltà, spesso lasciati soli in prima linea dalla dirigenza aziendale, devono sopperire alla carenza di personale con una continua riorganizzazione dei servizi, richiamando sempre più spesso personale da ferie e riposi, quanto potrà durare questo stato di cose?

Ma la cosa paradossale che sta accadendo è che il personale infermieristico viene richiamato in servizio per sopperire alla carenza di personale Oss, con un palese demansionamento e mortificazione. Il personale infermieristico è laureato ed assunto per svolgere funzioni di carattere sanitario! A fronte di tutto ciò, c’era già una graduatoria aziendale per assumere il personale Oss, che è tuttora attiva, ci domandiamo come mai non è stata fin da subito utilizzata!?

Ora il pericolo reale è che i criteri di sicurezza stabiliti in termini minimali dalla delibera di Giunta n.1117 del 7/7/2017 non vengano più rispettati, con conseguente scadimento della qualità e della sicurezza delle cure, è necessario pertanto che l’attività di reparti e servizi venga adeguatamente commisurata alle reali risorse umane presenti, è impensabile gravare ulteriormente su Professionisti sanitari ed Oss già stremati.

Nessuno si pone poi più il problema di come stiano realmente gli infermieri, i dati mondiali dicono che durante la pandemia sono morti più infermieri di qualsiasi altro dipendente in sanità: 1.140 professionisti infermieristici nel primo anno. Lo spettro della pandemia si è insinuato nella vita quotidiana di ogni infermiere, amplificando ansia, creando un profondo senso di disagio e stress traumatico, che hanno portato a stati depressivi, accentuati dall’isolamento sociale causato dal lockdown.

Il risultato? Tanti colleghi si sono licenziati, tanti altri ci stanno pensando. A fronte di tutto ciò permane il totale disinteresse del mondo politico provinciale nella maggioranza che lo governa. In quest’ultimo periodo inoltre si è progressivamente attenuata, fino quasi a svanire, la vicinanza e riconoscenza da parte dei cittadini, apertamente manifestata invece nel primo periodo della pandemia.

Ma ora, quelli che al momento appaiono nell’indifferenza generale solo “nostri problemi”, se non adeguatamente affrontati e risolti, presto lo potrebbero diventare anche del cittadino, che potrebbe vedersi curato ed assistito da professionisti sempre più stanchi, stressati, in numero minore e con servizi sempre più ridimensionati. Ed è proprio ai cittadini che vogliamo rivolgere il nostro appello: la sanità pubblica è un bene comune, difendiamola insieme! Sosteneteci nelle nostre richieste, che sono a nostra e vostra tutela.


Cesare Hoffer- Coordinatore Nursing up Trento

Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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